Bibi licenzia Gallant. Altre epurazioni in vista

I primi manifestanti, qualche centinaio, sono scesi in piazza a Gerusalemme e a Tel Aviv un’ora dopo il licenziamento di Yoav Gallant da ministro della difesa. Ne sono seguiti altri, un migliaio intorno alla residenza gerusalemita del primo ministro Netanyahu, altrettanti intorno al quartier generale dell’esercito a Tel Aviv, e poi ad Haifa e Beer Sheva. Era successo lo stesso un anno e mezzo fa: marzo 2023, il primo ministro Netanyahu aveva deciso di cacciare lo scomodo rivale. (il manifesto)

La notizia riportata su altri media

Scandendo slogan contro il governo e il primo ministro Benjamin Netanyahu, i dimostranti con le bandiere israeliane si sono riuniti davanti a un centro commerciale e hanno bloccato il traffico sull'autostrada Ayalon di Tel Aviv (ilmessaggero.it)

In strada per protestare contro il licenziamento del ministro della Difesa Gallant (LAPRESSE)

Gli israeliani si sono radunati vicino all'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu e alla Knesset a Gerusalemme per protestare contro il licenziamento del ministro della Difesa Yoav Gallant. Israele, protesta contro il licenziamento del ministro della Difesa Yoav Gallant (Il Mattino di Padova)

Il colpo di scena è arrivato alle 7 di ieri sera direttamente ai media via WhatsApp: l'annuncio del licenziamento del ministro della Difesa Yoav Gallant su lettera ufficiale in pdf. Il primo ministro ha consegnato personalmente, a mano, la stessa lettera a Gallant durante un breve incontro nel suo ufficio a Gerusalemme (La Stampa)

Nello scorso calciomercato estivo Cristiano Giuntoli ha deciso di rinnovare soprattutto il centrocampo della Juventus. Sono andati via Miretti e Rabiot, oltre ad Alcaraz (fine prestito) e Nicolussi Caviglia, e sono arrivati giocatori di spessore come Douglas Luiz, Khephren Thuram e Koopmeiners. (SpazioJ)

Migliaia di israeliani sono scesi in strada a Tel Avi per contestare il siluramento da parte del premier Benjamin Netanyahy dell'ormai ex ministro della Difesa Yoav Gallant, per contrasti sulla gestione della guerra a Gaza. (il Dolomiti)