Il governo serbo è accusato di aver usato un "cannone sonoro", un'arma illegale, contro i manifestanti
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Politica Il governo serbo è accusato di aver usato un “cannone sonoro”, un’arma illegale, contro i manifestanti di Belgrado E adesso i manifestanti chiedono un'indagine indipendente per scoprire cosa è successo davvero. Da mesi in Serbia sono in corso proteste come nel Paese non se ne vedevano da tempo: sabato 15 marzo 325 mila persone sono scese in piazza a Belgrado chiedendo le dimissioni del governo di Milos Vucevic (Rivista Studio)
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I manifestanti sono scesi nuovamente in piazza, questa volta per protestare contro la rete Tv accusata di condurre una campagna di propaganda contro gli studenti universitari che da cinque mesi manifestano contro la corruzione del governo Di Euronews Agenzie: AP (Euronews Italiano)
Una portavoce della Commissione europea aveva anticipato che le proteste in corso da oltre 4 mesi avrebbero “benissimo potuto essere oggetto di discussione”, ma il messaggio che trapela dall’incontro rischia di essere un altro: l’Ue, per ragioni strategiche ed economiche, sceglie di non scaricare Vučić voltando le spalle alle aspirazioni del popolo serbo di un taglio netto con il regime al potere da dodici anni. (EuNews)
Il governo della Serbia ha tempo fino al 31 marzo per rispondere alle domande poste dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) per il presunto uso di un'arma sonica contro i manifestanti davanti al parlamento di Belgrado (Euronews Italiano)
Secondo i dimostranti, la protesta era stato disturbata da un suono sibilante emesso ad alta frequenza. Quasi 600mila persone hanno firmato una petizione per chiedere che sia aperta un’indagine internazionale indipendente sulla polizia serba, la quale viene accusata di aver impiegato, sabato 15 marzo, un’arma sonica contro un gruppo di manifestanti. (L'INDIPENDENTE)
Il 15 marzo scorso quasi mezzo milione di persone hanno riempito le strade di Belgrado; una così ampia partecipazione alle proteste non si vedeva dalla fine degli anni ’90 contro Slobodan Milošević. (Automoto.it)
Un presidente autoritario, al potere da dodici anni, che reprime le proteste studentesche e ammicca a Mosca e Pechino, trova ancora una sedia calda a Bruxelles. Nel cuore dell’Europa che predica diritti e principi, c’è posto anche per Aleksandar Vučić. (LA NOTIZIA)