Mancini-Juve, l’ultima pista per la panchina bianconera
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La Juventus, dopo una stagione deludente, si trova a un bivio. L’eliminazione precoce dalla Champions League per mano del PSV Eindhoven, l’uscita dalla Coppa Italia contro l’Empoli e la pesante sconfitta interna per 4-0 contro l’Atalanta – risultato che non si registrava dal 1967 – hanno acceso i riflettori sulla posizione di Thiago Motta. Il tecnico, che fino a pochi mesi fa sembrava un punto fermo, è ora sotto pressione, con il tifo che inizia a prendere le distanze da una gestione che non ha mantenuto le promesse.
La partita di domenica contro la Fiorentina potrebbe rappresentare uno spartiacque. Una vittoria, o anche un pareggio, potrebbe temporaneamente salvare la panchina di Motta, almeno ufficialmente. Una sconfitta, invece, aprirebbe scenari inediti. Tra questi, c’è l’ipotesi di un avvicendamento immediato, con Francesco Magnanelli, attuale allenatore della Primavera, chiamato a fare da ‘traghettatore’ fino al termine della stagione. Magnanelli, ex giocatore del Sassuolo e collaboratore di Allegri, è visto come una figura di transizione, capace di gestire la squadra in un momento delicato.
Nel frattempo, il nome di Roberto Mancini continua a circolare con insistenza. L’ex commissario tecnico dell’Italia, dopo l’esperienza in Arabia Saudita – conclusa con un bilancio di sole 9 vittorie in 21 partite – sembra essere nel mirino della dirigenza juventina. La sua avventura saudita, durata appena 14 mesi, non ha lasciato il segno, ma il suo curriculum e la sua conoscenza del calcio italiano lo rendono un candidato credibile per il futuro.
Quello che è certo è che la Juventus non può permettersi di sbagliare la prossima mossa. La squadra, reduce da una serie di risultati negativi, ha bisogno di una svolta, sia in campo che in panchina. Thiago Motta, pur non essendo ufficialmente in bilico, vive ora momento per momento, con ogni partita che potrebbe decidere il suo destino. Intanto, i tifosi, stanchi di promesse non mantenute, guardano al futuro con apprensione, sperando che la dirigenza sappia individuare la strada giusta per tornare a competere ai massimi livelli.