Da CrowdStrike agli attacchi in Libano, solo la sovranità digitale può ridurre le minacce
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C’è un filo rosso che lega l’incidente di CrowdStrike di luglio e gli attacchi in Libano di settembre. Iniziamo dagli ultimi. La manomissione di cercapersone e walkie-talkie usati dai membri di Hezbollah ha causato circa 30 morti e più di 3.600 feriti. Un attacco che porta il sabotaggio tecnologico a un nuovo e pericoloso livello per l’impatto. Attacchi su ampia scala che preoccupano perché violano apertamente uno dei principi fondamentali della Teoria della Guerra Giusta e delle leggi umanitarie internazionali: la distinzione tra combattenti e non. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri giornali
«Il recente attacco in Libano e Siria ha aperto un nuovo capitolo nella storia dei conflitti moderni, segnando un momento decisivo per la sicurezza globale. (Panorama)
Era un richiamo alla nostra storia europea, alle tragedie che abbiamo attraversato e alla speranza che – dopo 75 anni di pace ininterrotta – ne fossimo venuti fuori. Fino a tre anni fa, introducevo il mio corso di Scienza politica raccontando agli studenti del Primo Luglio 1916, l’inizio della battaglia della Somme. (ilmattino.it)
Il missile Ninja R9X Hellfire o Ninja BombMissing Credit Usato dalla Cia per eliminare al-Zawahiri Voluto da Joe Biden per eliminare il leader di al Qaeda Ayman al-Zawahiri, le "blade bomb" o "ninja bomb" o "flying Ginsu", è stato creato appositamente per la Cia che chiedeva un mini missile capace di eliminare solo il bersaglio, senza uccidere o ferire altre persone vicine a lui come avverrebbe con un normale missile. (QUOTIDIANO NAZIONALE)