Da CrowdStrike agli attacchi in Libano, solo la sovranità digitale può ridurre le minacce

Da CrowdStrike agli attacchi in Libano, solo la sovranità digitale può ridurre le minacce
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Corriere della Sera ESTERI

C’è un filo rosso che lega l’incidente di CrowdStrike di luglio e gli attacchi in Libano di settembre. Iniziamo dagli ultimi. La manomissione di cercapersone e walkie-talkie usati dai membri di Hezbollah ha causato circa 30 morti e più di 3.600 feriti. Un attacco che porta il sabotaggio tecnologico a un nuovo e pericoloso livello per l’impatto. Attacchi su ampia scala che preoccupano perché violano apertamente uno dei principi fondamentali della Teoria della Guerra Giusta e delle leggi umanitarie internazionali: la distinzione tra combattenti e non. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Ci sarebbe un conto israeliano dietro le società coinvolte nell’acquisto dei cercapersone che sono esplosi in Libano per colpire ufficiali e militanti di Hezbollah. (il Giornale)

Le recenti esplosioni causate da ordigni esplosivi camuffati in oggetti comuni, tra cui cercapersone e walkie-talkie, hanno scosso nuovamente il Libano uccidendo 32 persone e ferendone migliaia. Nonostante Israele non abbia rivendicato ufficialmente la responsabilità, molte voci filo-israeliane hanno elogiato l’operazione come un esempio di attacco mirato, volto a colpire esclusivamente i nemici dello Stato ebraico. (Notizie Geopolitiche)

«Il recente attacco in Libano e Siria ha aperto un nuovo capitolo nella storia dei conflitti moderni, segnando un momento decisivo per la sicurezza globale. (Panorama)

"Evirati 1.700 libanesi". La psicosi dei cerca-persone dopo l'attacco del Mossad

A quel punto i cacciabombardieri dell’aviazione israeliana sono decollati, seppellendo subito dopo il leader supremo di Hezbollah e un buon numero di suoi c… (la Repubblica)

L’attacco ramificato e privo di precedenti per estensione con il quale capi e quadri di Hezbollah sono stati colpiti a distanza prima dei bombardamenti di questi giorni sul Libano dovrebbe ricordarci due caratteristiche evidenti, da noi spesso rimosse, della fase storica nella quale siamo entrati. (Corriere della Sera)

Impossibile verificarne l'attendibilità, ma i dati di 897 miliziani morti nelle esplosioni, rispetto ai 37 dichiarati ufficialmente, e oltre 1.700 evirati fanno impressione. Una settimana dopo circola sui social, rilanciato dai tabloid, un documento interno di Hezbollah, che fornisce un drammatico bilancio dell'attacco del Mossad. (il Giornale)