La crisi corre, Stellantis no: in rosso tutti gli stabilimenti

La crisi corre veloce, Stellantis frena bruscamente. Ancora. Da Mirafiori a Melfi, passando per Cassino e Termoli. I mesi si susseguono, le difficoltà produttive si cristallizzano. Ai primi sei mesi chiusi con un passivo preoccupante, si aggiungono gli ultimi tre, che inchiodano il colosso dell’automotive alla cruda realtà: o si cambia o il settore rischia il collasso. Il rapporto redatto da Fim-Cisl racconta come dopo tre anni di crescita le fabbriche dell’ex Fiat abbiano fatto registrare un forte dato negativo. (Orticalab)

Su altre testate

In un momento di crisi generalizzata del settore auto a livello europeo, la produzione di Stellantis in Italia nei primi 9 mesi del 2024 ammonta a 387.600 unità contro le 567.525 del 2023 (-31,7%). Nello specifico, le autovetture registrano un -40,7% con 237.700 unità e i veicoli commerciali un -10,2% con 149.900. (AlVolante)

Sempre maggiori adesioni dal Molise allo sciopero nazionale sull'automotive (Termoli Online)

Mentre nei giorni scorsi si è svolta, proprio nella sede di Modena, la consegna dell'esemplare unico di una MC20 commissionata dai nipoti del fondatore del marchio Ettore Maserati, che insieme ai fratelli Alfieri ed Ernesto dette vita all'azienda nel lontano 1914, il consueto report della Fim-Cisl sugli stabilimenti del gruppo Stellantis consegna un quadro molto allarmante sulla produzione nei due plant della casa del Tridente, il polo produttivo di Torino e quelli nel capoluogo emiliano, dove sono impiegati complessivamente circa 200 operai e 900 ingegneri. (Corriere della Sera)

SOS, l’auto non riparte

Al centro della conferenza, la discussione avviata ormai da settimane dalle strutture nazionali per coinvolgere tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore dell’automotive affinché la partecipazione allo sciopero del 18 sia massiccia e imponente e soprattutto coinvolga tutto il territorio regionale, dal momento che si tratta di un settore vitale per il tessuto economico della regione. (Sassilive.it)

Da Stellantis alle aziende di componentistica, a pagare sono sempre i lavoratori. La produzione nel 2024 è in forte calo (-30% nel primo semestre rispetto all’analogo periodo del 2023), l’utilizzo degli ammortizzatori è in continua crescita, il numero dei dipendenti si riduce sempre più. (Collettiva.it)

Le cifre sul crollo della produzione e dell’occupazione degli stabilimenti italiani Stellantis sono catastrofiche. I sindacati dei metalmeccanici stimano a fine anno una produzione in picchiata di appena 300.000 macchine e 200.000 furgoni, le auto sprofonderebbero del 70 per cento rispetto alle 911.000 del 2007. (Avanti Online)