“Io poliziotto dico: il migrante morto? L’unica vittima è l’agente”

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Nicola Porro INTERNO

A Pasquale Griesi, Segretario del sindacato FSP Polizia di Stato, non va proprio giù quanto successo a Verona. O meglio: ad essere indigesto è il racconto che ne viene fatto, con questa tendenza a dipingere il migrante del Mali – colpito a morte da un poliziotto che cercava di difendersi – come una vittima innocente. Griesi ricorda che in questo tragico caso “l’unico aggressore è lo straniero armato di coltello”, non l’uomo in divisa. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altre testate

Continuano ad emergere dettagli sulla vita di Moussa Diarra e sulla sua tragica morte. Sono stati diffusi giovedì 24 ottobre i primi dati dell’autopsia svolta sul corpo del ventiseienne maliano, ucciso da un colpo al petto sparato dalla polizia ferroviaria domenica 20 ottobre, a Verona (Radio Onda d'Urto)

A lui è intestato il conto corrente aperto mercoledì scorso insieme ad alcuni colleghi ristoratori veronesi per raccogliere fondi con cui contribuire alle spese legali del poliziotto – ora indagato per eccesso colposo di legittima difesa – che ha sparato a Moussa Diarra, la notte tra sabato e domenica poco fuori dall'ingresso della stazione Porta Nuova, uccidendo il giovane originario del Mali che si era scagliato contro l'agente armato di coltello. (Corriere della Sera)

Si è trovato davanti un pazzo furioso che menava fendenti a destra e manca ma, prima di agire, interpretando la logica del magistrato che lo ha indagato, avrebbe dovuto almeno farsi dare una coltellata, possibilmente non in modo grave, per potere poi agire di conseguenza. (il Giornale)

Era presente anche la consulente di parte civile, Gabriella Trenchi e la Polizia scientifica, in particolare per l'esame sugli abiti del giovane. A confermarlo l'autopsia effettuata oggi, giovedì 24 ottobre, nella sede di Medicina legale del Policlinico cittadino dalla professoressa Federica Bortolotti. (ilgazzettino.it)

(s.c.) l Continuano le iniziative politiche sul tragico incidente di domenica a Porta Nuova che ha portato alla morte del giovane malese Diarra Moussa: lunedì alle ore 10, davanti alla stazione di Porta Nuova, il sindacato di destra UGL, vicino alle posizioni di FDI, ha organizzato un flash mob che vuole essere il contraltare all’altro flash mob estemporaneo organizzato nei giorni scorsi dai collettivi di sinistra, i quali hanno pregato a lungo sostando davanti al punto in cui il giovane è caduto inerme, lanciando invettive contro le forze dell’ordine. (L'Adige di Verona)

Laici e cattolici, centri sociali e volontari che operano nell’aiuto agli extracomunitari, associazioni e comunità impegnati nel sociale e nelle realtà missionarie. Costituisce una riflessione e un seguito rispetto alle polemiche suscitate dalla morte di Moussa Diarra, il ventiseienne del Mali ucciso da un poliziotto domenica 20 ottobre davanti alla stazione ferroviaria Porta Nuova di Verona, mentre, in stato alterato, cercava di avventarsi sugli agenti armato di un coltello. (Il Fatto Quotidiano)