Agostini: "Vedevo Ubbiali come un Dio. Tignoso e intelligente, parlò di me alla MV"

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La Gazzetta dello Sport SPORT

"Un mese fa l'ultima telefonata, era molto lucido.

Aveva ancora una memoria incredibile, ha cominciato a raccontarmi delle mie vittorie, di un test a Monza dove mi consigliò di provare una gomma più grossa...

Si trovava ancora a casa, era sotto ossigeno ma siamo riusciti a parlare per un po'.

Per un periodo non mi salutò, poi a una cena...". L'ultima volta che ho sentito Carlo Ubbiali è stato circa un mese fa. (La Gazzetta dello Sport)

Se ne è parlato anche su altri media

Proprio lo scorso dicembre, tra le altre cose, il Coni aveva premiato lo stesso Carlo Ubbiali con il “Collare d’Oro“, ovvero la più importante onorificenza conferita dal Comitato olimpico nazionale italiano. (Inews24)

Dopo Giacomo Agostini, dopo Valentino Rossi, c’era Carlo Ubbiali, il terzo pilota italiano con più titoli mondiali alle spalle. Un pioniere soprattutto, in quegli anni 50 che hanno segnato le origini del grande motociclismo. (Corriere della Sera)

"La Volpe", come lo chiamavano stampa e tifosi, si è spento all'età di 90 anni. Ubbiali sviluppò la passione per le moto lavorando nella concessionaria del padre a Bergamo e nel 1946 fece il suo esordio vincendo la Coppa di Bergamo. (Sport Mediaset)

Il 22 settembre scorso aveva compiuto 90 anni. In particolare negli Anni Cinquanta era stato il motociclista italiano più amato e seguito, vincitore di 39 gare su 74 disputate. (Leggo.it)

Nato il 24 settembre 1929, bergamasco come Agostini, ha conquistato 9 titoli mondiali (6 nella 125 e 3 nella 250) e 8 titoli italiani vincendo 39 corse iridate su 74 disputate. Vincente — Ubbiali è con Giacomo Agostini e Valentino Rossi il motociclista italiano più ricordato per le numerose vittorie. (La Gazzetta dello Sport)

Il 16 dicembre scorso gli era stato assegnato dal Coni il ’Collare d’orò al merito sportivo, la più alta onorificenza. Vincitore di 9 titoli mondiali (6 nella 125 e 3 nella 250) e di 8 italiani, sempre in sella alla sua Agusta, era di Bergamo come Giacomo Agostini, altra leggenda del motociclismo e che aiutò a formarsi da ragazzo. (L'HuffPost)