Scavando nei dati della Voyager 2 emergono nuovi indizi sul mistero magnetico di Urano

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La missione delle Voyager è una miniera di dati e informazioni. Il Grand Tour planetario, che ha portato la Voyager 2 a visitare tutti e quattro i pianeti giganti in meno di 12 anni, ha posto le basi per ogni cosa che sappiamo del Sistema Solare esterno. Se Giove e Saturno hanno poi ricevuto le loro visite più approfondite, con sonde come Galileo, Cassini-Huygens, o Juno, i giganti ghiacciati ne sono ancora sprovvisti. (WIRED Italia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La scoperta della NASA potrebbe rappresentare un punto di svolta nella ricerca di vita extraterrestre, spingendo gli esperti a concentrare l’attenzione su mondi apparentemente remoti e meno studiati. Tra queste, Miranda, una delle lune di Urano, sta emergendo come un candidato affascinante grazie a nuove analisi che suggeriscono la presenza di un oceano sotterraneo. (ilgazzettino.it)

La scoperta della NASA potrebbe rappresentare un punto di svolta nella ricerca di vita extraterrestre, spingendo gli esperti a concentrare l’attenzione su mondi apparentemente remoti e meno studiati. Tra queste, Miranda, una delle lune di Urano, sta emergendo come un candidato affascinante grazie a nuove analisi che suggeriscono la presenza di un oceano sotterraneo. (ilmessaggero.it)

Gli oceani extraterrestri più noti si trovano su lune ghiacciate come Europa e Encelado, dove sotto strati di ghiaccio spesso chilometri si nasconderebbero oceani d’acqua salata. Un altro possibile oceano extraterrestre si trova sotto la superficie di Titano, la grande luna di Saturno. (CUENEWS | Space)

È stato questo il parere della comunità scientifica per tanti anni ma ora, al contrario, si ritiene possa esserci addirittura vita. Gran parte delle informazioni che possediamo sono frutto di quanto raccolto dalla sonda Voyager 2 della Nasa. (Libero Tecnologia)

Ecco cosa è stato appena scoperto dagli scienziati della NASA. (Fanpage.it)

Quando nel 1986 la sonda Voyager 2 della Nasa sorvolò Urano, regalò agli scienziati il primo – e finora unico – sguardo ravvicinato a questo strano pianeta che sembra rotolare lungo la sua orbita. (Media Inaf)