Scavando nei dati della Voyager 2 emergono nuovi indizi sul mistero magnetico di Urano
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La missione delle Voyager è una miniera di dati e informazioni. Il Grand Tour planetario, che ha portato la Voyager 2 a visitare tutti e quattro i pianeti giganti in meno di 12 anni, ha posto le basi per ogni cosa che sappiamo del Sistema Solare esterno. Se Giove e Saturno hanno poi ricevuto le loro visite più approfondite, con sonde come Galileo, Cassini-Huygens, o Juno, i giganti ghiacciati ne sono ancora sprovvisti. (WIRED Italia)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Quando nel 1986 la sonda Voyager 2 della Nasa sorvolò Urano, regalò agli scienziati il primo – e finora unico – sguardo ravvicinato a questo strano pianeta che sembra rotolare lungo la sua orbita. (Media Inaf)
Gli oceani extraterrestri più noti si trovano su lune ghiacciate come Europa e Encelado, dove sotto strati di ghiaccio spesso chilometri si nasconderebbero oceani d’acqua salata. Un altro possibile oceano extraterrestre si trova sotto la superficie di Titano, la grande luna di Saturno. (CUENEWS | Space)
Era il 1986 quando la sonda Nasa ha effettuato quello che rimane tuttora l’unico passaggio ravvicinato di Urano. Questo storico flyby ha mostrato agli scienziati una scoperta del tutto inaspettata: il campo magnetico di Urano manifestava forti asimmetrie e la presenza di fasce di elettroni altamente energetici. (Global Science)
L’anomalia del campo magnetico di Urano Ecco cosa hanno scoperto gli studiosi analizzando il complicato flusso di dati generato dall’interazione: c’è spazio per nuove teorie. (Libero Tecnologia)
Tra i pianeti considerati più ambigui e allo stesso tempo complicati vi troviamo Urano ovvero, in ordine di distanza, il settimo pianeta del Sistema Solare . In realtà, stando a quanto emerso da un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, le sue stranezze sono semplicemente legate alle sfortuna. (Lega Nerd)
Nel gennaio del 1986, la sonda Voyager 2 della NASA compì un sorvolo ravvicinato di Urano, evento che ha gettato le basi per la nostra comprensione del pianeta, ponendo domande e ipotesi che fino a oggi hanno accompagnato la comunità scientifica. (MeteoWeb)