Bce riduce i tassi, ma le imprese restano scettiche: “Effetto limitato sulla ripresa economica”

“Era una decisione attesa quella sui tassi del Consiglio direttivo della BCE. La riduzione del costo del denaro diventa essenziale, in un contesto in cui si registra il rallentamento dell’inflazione dell’Eurozona, che ad agosto era sceso al 2,2% (era 2,6% a luglio). Diversamente avremmo compromesso i processi di crescita, anche se temo che il segnale sia ancora troppo timido e non credo contribuirà a modificare gli scenari economici europei”. (newsbiella.it)

La notizia riportata su altri giornali

Il taglio dei tassi di interesse da parte della Bce europea era scontato e appare sempre più chiaro che si tratti di un trend discendente destinato a proseguire, visto anche il rallentamento dell’economia europea. (Il Sole 24 ORE)

Dopo un lungo periodo di stallo dei tassi Bce, a giugno e a settembre l’istituto di Francoforte ha optato per un taglio del costo del denaro. Lo scorso 12 settembre in particolare i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale sono stati fissati rispettivamente al 3,65%, al 3,90% e al 3,50%. (idealista.it/news)

Una sforbiciata dei tassi che però il mercato aveva anticipato. In particolare ha portato dal 4,25% a 3,65% il tasso di rifinanziamento principale. (Corriere della Sera)

Mutuo, novità in arrivo sui tassi d’interesse? Il trend e le ipotesi

A ottobre la Bce potrebbe tagliare nuovamente i tassi d’interesse e ridurli fino a raggiungere il 2% entro luglio 2025. Una novità e un’opportunità per chi deve avviare un finanziamento o vuole migliorare le condizioni di un mutuo esistente con una surroga. (Quotidiano di Sicilia)

A settembre, la Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di ridurre i tassi di interesse di 25 punti base, come previsto dalla maggior parte degli analisti economici. Il taglio si inserisce in una strategia più ampia di allentamento della politica monetaria, volta a contrastare l'inflazione, che attualmente si attesta al 2,2% nell'Eurozona e all'1,1% in Italia. (Genova24.it)

Il taglio del costo del denaro da parte della BCE sta avendo effetti positivi anche nell'ambito dei prestiti personali. "A differenza di quello dei mutui, il settore del credito al consumo tende a muoversi in modo meno marcato e con tempistiche dilatate rispetto alle decisioni della BCE; nonostante questo, però, il calo generale del costo del denaro sta avendo i primi effetti positivi anche sul fronte dei prestiti personali", spiega Aligi Scotti, BU Director prestiti di Facile. (Borsa Italiana)