Non c’è tregua per le pensioni

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Contropiano ECONOMIA

Per le pensioni italiane, si sa, non vi è mai tregua. Non pago degli interventi restrittivi già delineati in autunno e nei due anni precedenti della legislatura, il governo Meloni, nel pieno delle feste natalizie, ha inserito in extremis nella legge di bilancio l’ennesimo tassello del feroce accanimento contro il sistema previdenziale pubblico. E così, insieme al rinnovo dei tagli alle percentuali di indicizzazione all’inflazione e all’allungamento delle finestre di attesa per l’accesso alla pensione anticipata, entra in scena, come un colpo contro la Croce Rossa, l’inasprimento dei requisiti di accesso alla pensione anticipata puramente contributiva. (Contropiano)

Su altri giornali

Nonostante gli slogan di superamento della legge Monti-Fornero e 41 anni di contributi per accedere al pensionamento, dopo tre leggi di Bilancio il Governo è riuscito nell’impresa clamorosa di peggiorare quella legge così tanto criticata e allontanare il traguardo pensionistico per tutte e tutti, con l’obiettivo di posticipare il pensionamento a 70 anni. (CGIL)

Il comma 161 della Legge di Bilancio 2025 conferma l'incentivo al posticipo del pensionamento e apporta alcune modifiche, inclusa l'esenzione fiscale per la quota di contribuzione corrisposta al lavoratore. (MySolution)

La nuova legge di bilancio ha introdotto la possibilità a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 di sommare la pensione pubblica a quella dei comparti integrativi per ritirarsi prima dei 67 anni. (Milano Finanza)

Non cambia l’età minima per accedere alla pensione di vecchiaia ferma a 67 anni per la necessità di rendere sostenibile il sistema previdenziale, e continuano ad essere necessari almeno 20 anni di contributi versati, sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi. (lentepubblica.it)

Nonostante gli slogan di superamento della legge Monti-Fornero e la promessa di 41 anni di contributi per accedere al pensionamento, il governo, attraverso le ultime leggi di Bilancio, è riuscito nell’impresa di peggiorare ulteriormente quella legge tanto criticata. (Informazione Scuola)

Ape sociale, Opzione Donna e Quota 103 sono state prorogate con le restrizioni già introdotte nel 2024, mentre sono davvero poche le nuove misure di flessibilità pensionistica. E anche queste poche, avranno una ricaduta limitata: nel 2025 useranno gli scivoli solo 25 mila lavoratori (per Quota 103 si stimano solo 6 mila beneficiari), come ha confermato il governo. (Corriere della Sera)