Il Patriarca Pizzaballa: la gioia del Natale svuota la retorica della guerra e dei potenti
Vatican News Il 2024 è stato “un anno faticoso, fatto di lacrime, sangue, sofferenza, speranze spesso deluse e progetti infranti di pace e di giustizia”: il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, non nasconde “la fatica” di annunciare la gioia della nascita del Salvatore in un contesto difficile, segnato tragicamente dalla guerra. Nell’omelia per la Messa della Notte di Natale, pronunciata il 24 dicembre a Betlemme, il porporato evidenzia una “spiacevole sensazione di inutilità delle parole, anche quelle della fede, di fronte alla durezza della realtà, alla evidenza di una sofferenza che pare non voler finire”. (Vatican News - Italiano)
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Come per Maria e Giuseppe, anche per noi, oggi qui, sembra che non ci sia posto per il Natale. “Vorrei stanotte dare voce a un sentimento profondo che credo proviamo tutti e che trova eco nel Vangelo appena proclamato: ‘perché non c’era posto per loro’ (Lc 2,7). (korazym.org)
Dopo la sua visita a Gaza, il patriarca latino di Gerusalemme è entrato solennemente, come da tradizione, a Betlemme, in Cisgiordania, per le celebrazioni natalizie. Dopo un corteo per le vie della cittadina ha detto ai partecipanti: "Non permetteremo alla guerra di cancellare le nostre vite" (Sky Tg24 )
Centinaia di persone hanno partecipato alla Messa di Natale di mezzanotte a Betlemme, in Cisgiordania, officiata dal leader della Chiesa cattolica in Terra Santa, il cardinale Pierbattista Pizzaballa. Betlemme ha celebrato martedì un'altra cupa vigilia nel tradizionale luogo di nascita di Gesù, all'ombra del conflitto a Gaza. (Il Sole 24 ORE)
Il patriarca dei Latini di Gerusalemme, Pierluigi Pizzaballa, dopo aver fatto tappa nella Striscia di Gaza di fronte ai mille cristiani ivi residenti, si è recato nell’altra parte della Palestina, in Cisgiordania, entrando a Betlemme per dare il via, con la tradizionale processione della vigilia, ai riti del Natale che avranno il loro culmine nella messa di Mezzanotte nella Chiesa di Santa Caterina. (Inside Over)
Il ricordo va al 21 dicembre di quell’anno, fu il giorno in cui l’esercito israeliano lasciò Betlemme e tre giorni più tardi la città passò sotto la completa gestione e il controllo militare dell’Autorità nazionale palestinese. (Avvenire)
Continuavamo a ripetercelo io e le mie consorelle l’11 ottobre 2023, mentre obbligate dai bombardamenti abbandonavamo la nostra scuola, la più bella di Gaza, per rifugiarci insieme ad altri 635 cristiani nella parrocchia latina della Sacra Famiglia. (Tempi.it)