Il mandato d'arresto per Netanyahu: ecco perché è legittimo
Ansa Le accuse rivolte alla Corte penale internazionale di aver posto sullo stesso piano una organizzazione terroristica come Hamas e il governo di una popolazione aggredita sono strumentali e non reggono di fronte ai principi del diritto internazionale e alla prova di fatti. I provvedimenti dei giudici dell’Aja riguardano gravissime violazioni al diritto internazionale umanitario, che configurano «crimini di guerra» e «crimini contro l'umanità» ai sensi dello Statuto della Corte penale: le norme sono inderogabili, e si applicano nei confronti di tutti; non ammettono eccezioni per nessuno, né per aggressori né per gli aggrediti se questi abusano nel diritto di difesa, né persino per Capi di stato e di governo che in questi casi non godono di alcuna immunità. (Avvenire)
Ne parlano anche altri media
M.O., Tajani: Netanyahu? Leggeremo carte e decideremo con alleati 22 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
I criminali di guerra sono altri". "Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Cresce l’isolamento internazionale del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che in teoria potrà essere arrestato su mandato della Corte penale internazionale nei 125 Paesi che vi aderiscono. E tra gli altri, come sottolinea il Rappresentante per la Politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, in tutti i Paesi della Ue. (ilmessaggero.it)
Il mandato di arresto Con una mossa premeditata, che sfida il concetto stesso di sovranità statuale e le sue legittime prerogative, e facendo della sedicente giustizia internazionale una farsa, la CPI ha spiccato un mandato di arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della difesa Yoav Gallant, accusandoli di responsabilità diretta per presunti crimini di guerra asseritamente commessi dalle Forze di difesa israeliane (IDF) durante il conflitto a Gaza ancora in corso. (Nicola Porro)
(Adnkronos) – Una decisione “assurda”, “antisemita” e basata su falsità e bugie. Dall’ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d’arresto spiccato contro il premier israeliano e l’ex ministro della Difesa Gallant, dalla Corte penale internazionale per presunti crimini di guerra. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Omicidio, sterminio, tortura, stupro e altre forme di violenza sessuale. E poi quelli di guerra, cioè omicidio, tortura, presa di ostaggi, oltraggio alla dignità personale e varie forme di violenza sessuale. (La Stampa)