«Ottavia Piana è in salvo» dopo più di 80 ore nell’Abisso. La gioia dei soccorritori: verrà portata in ospedale per essere curata
È finalmente arrivato il lieto fine per la vicenda di Ottavia Piana che ha tenuto migliaia di persone con il fiato sospeso. La speleologa 32enne bresciana è stata estratta dalla grotta l’Abisso Bueno Fonteno, dove, da sabato 14 dicembre, era intrappolata dopo essere caduta e essersi ferita, durante l’esplorazione di un tratto sconosciuto della grotta. L’ultimo tratto è stato percorso più velocemente del previsto, grazie ai tratti disostruiti in precedenza e per la valutazione dei sanitari di evitare soste prolungate. (L'Eco di Bergamo)
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Il sospiro di sollievo collettivo, con tanto di pianto liberatorio per molte delle persone presenti, è arrivato alle 2.59 della scorsa notte: la speleologa Ottavia Piana è stata estratta dalla grotta Bueno Fonteno (a Fonteno, nella Bergamasca), dov’era rimasta intrappolata nel pomeriggio di sabato 14 dicembre, grazie agli sforzi dell’imponente macchina dei soccorsi messa in campo. (La Repubblica)
Erano le ore 2.59 di questa notte quando i soccorritori hanno riportato in superficie la speleologa bresciana di 32 anni, Ottavia Piana che dal pomeriggio di sabato 15 dicembre era rimasta intrappolata, a seguito di una caduta, in una parte inesplorata della grotta Abisso Bueno Fonteno in provincia di Bergamo. (Giornale di Sicilia)
Otto ore senza mai fermarsi. Solo un piccolo momento di sconforto: “Ottavia non ce la faceva più, voleva uscire”, racconta il medico Luca Pilo, arrivato nella Bergamasca dalla Sardegna: “Le ho detto di fidarsi di noi, che l’avremmo portata fuori”. (La Stampa)
Sara Frasciatti, 28 anni, infermiera del Soccorso alpino arrivata dall’Umbria, ha accompagnato Ottavia Piana fino all’uscita assieme agli altri volontari. Le ho detto: farai il tuo primo giro in elicottero, e lei ha scherzato: purtroppo l'ho già fatto l'altra volta... (La Repubblica)
Il salvataggio della speleologa Ottavia Piana, portata in salvo dopo quattro giorni in una delle operazioni più complesse mai affrontate dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, è l'ultima dimostrazione di questa capacità tutta italiana. (Famiglia Cristiana)
FONTENO (BERGAMO) – Dall’abisso di Vermicino all’Abisso di Fonteno. Nel 1981, Tullio Bernabei era caposquadra nelle drammatiche operazioni per tentare di salvare il bambino caduto nel pozzo. (La Repubblica)