Sul dibattito verso il 5 ottobre

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Infoaut ESTERI

Fatichiamo a comprendere il dibattito che si è aperto in vista del corteo del 5 ottobre contro il genocidio in corso a Gaza. Non riusciamo a capire come l’impostazione di questo dibattito dovrebbe produrre scarti in avanti nel rafforzamento delle mobilitazioni e in generale nel rilancio di un antagonismo che in questo paese è al suo minimo storico. Il fatto che, ad un anno di progressivo inasprimento della guerra contro la Palestina e di conseguenti significative mobilitazioni diffuse in tutto il globo, la priorità di molte menti della sinistra sia sindacare a colpi di penna su quale versione di resistenza si preferirebbe appoggiare e sul fatto che dovremmo insegnare una qualche forma di civiltà a chi non ha gli strumenti morali per affiliarsi all’una o l’altra fazione del dibattito, fa emergere tutte le contraddizioni che ci portiamo appresso da tempo: sembra di essere precipitat in una tempolinea diversa. (Infoaut)

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ORE 22.30 AGGIORNAMENTI (Pagine Esteri)

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Benjamin Netanyahu non si è accontento di ribattere alle «calunnie», ricordando che Israele è in guerra per la sopravvivenza, ha preso di petto l’Onu chiamandola «palude di livore antisemitico». Su quello politico internazionale, alle Nazioni Unite. (La Stampa)

La tragedia del 7 ottobre e la guerra che ne è derivata hanno determinato reazioni in tutto il mondo e soprattutto nella comunità ebraica. (Shalom.it)

Come ogni giovedì torna POLLS, la nostra rubrica settimanale dedicata ai sondaggi dall’Italia e dal mondo: questa sera dalle 21.00 andremo a vedere qual è il giudizio degli italiani su israele dopo le azioni nella regione degli ultimi mesi. (Sondaggi Bidimedia)