I migranti spaccano l’asse franco-tedesco: Parigi guarda all’Italia, Scholz sempre più isolato
La questione migranti spacca l'asse franco-tedesco. Nel dibattito europeo innescato dal protocollo Italia-Albania, infatti, Francia e Germania si attestano su posizioni diverse: Parigi, attraverso la portavoce del governo Maud Brégeon, si mostra interessata al modello proposto da Roma e guardato con favore anche dalla Commissione e da numerosi Stati (Secolo d'Italia)
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Lo ha confermato la portavoce del governo, dopo che da giorni l’uomo forte dell’esecutivo, l’ultra cattolico ministro degli Interni Bruno Retailleau, sta moltiplicando interviste e interventi per vantare l’avvento della “mano forte”. (il manifesto)
Il primo ministro francese esclude che la soluzione adottata da Roma per gestire parte della crisi migratoria possa essere attuata in Francia. Le affermazioni arrivano mentre il tribunale di Roma ha stabilito che i 12 migranti trattenuti in Albania devono tornare in Italia PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
Nella nostra visione, la presidente della Commissione europea ne è la custode". "Vogliamo proteggere le nostre frontiere - dice ancora Macron -, lottare contro gli irregolari, ma restando fedeli alla nostra storia, ai valori e ai principi dei diritti umani. (Civonline)
Lo ha detto il primo ministro francese Michel Barnier a proposito dei centri per migranti frutto di un accordo tra l'Italia e l'Albania. Il modello Albania "non è trasferibile per la Francia". (La Gazzetta del Mezzogiorno)
«Esprimiamo un rifiuto totale del piano Meloni», dice il premier spagnolo, Pedro Sánchez. Mezza Europa sembra pronta a sposare la linea dell'Italia sui migranti, inclusa la presidente della Commissione europea, e perfino la sinistra danese. (il Giornale)
Il nuovo ministro dell’Interno transalpino ha cambiato rotta rispetto ai suoi predecessori e ha posto come priorità la gestione dei flussi. Dopo la Germania e la Gran Bretagna laburista, anche la Francia di Emmanuel Macron sembra pronta a copiare il modello Meloni sui migranti: parola di Bruno Retailleau. (Nicola Porro)