La visita - Ucraina, Lammy a Kiev conferma il sostegno della Gran Bretagna: «In arrivo centinaia di nuovi missili»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La visita Ci sono altre «centinaia di missili» nel nuovo pacchetto di aiuti britannici all'Ucraina annunciati alcune ore fa dal governo di Londra. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, David Lammy, citato a Kiev dai media internazionali a margine di una rara missione in tandem con il segretario di Stato americano, Antoni Blinken. Non senza ribadire il sostegno «incrollabile» di Londra all'Ucraina, nella guerra con la Russia, per «tutto il tempo che sarà necessario». (LaC news24)
Ne parlano anche altre fonti
La Casa Bianca sarebbe intenzionata a revocare alcuni limiti all’uso delle armi a lungo raggio donate a Kiev per consentire una migliore protezione dai missili russi. E la comunicazione ufficiale potrebbe arrivare nello spazio di pochi giorni. (Il Fatto Quotidiano)
Servirà? Solo alla seconda settimana di invasione arriva dal Pentagono una mezza benedizione: «L’uso delle armi americane a Kursk è in linea con gli accordi, serve a difendere l’Ucraina». Mosca mostra le immagini e dice «vedete? È la Nato che ci attacca». (Corriere della Sera)
Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri britannico David Lammy si sono recati a Kiev per discutere tra l'altro il possibile uso di missili americani Atacms e britannici Storm Shadow per colpire in profondità il territorio russo. (La Stampa)
Sei membri del’Unrwa, l’agenzia per i rifugiati palestinesi dell’Onu, sono stati uccisi nei raid aerei hanno colpito una scuola e i suoi dintorni a Nuseirat. Lo comunica la stessa agenzia. “Si tratta del più alto numero di vittime tra il nostro personale in un singolo incidente”, spiega una nota. (Il Sole 24 ORE)
Il permesso di colpire il territorio russo aumenterebbe il coinvolgimento dell'Occidente nel conflitto in Ucraina e comporterebbe una reazione da parte di Mosca. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista al quotidiano Izvestia. (Civonline)
Per il Pentagono questo non cambierebbe comunque gli esiti della guerra. Il rischio escalation, invece, è elevato. (il Giornale)