Violenti scontri al corteo pro Palestina a Roma: manganellate, lanci di bottiglia e bombe carta – Video

Violenti scontri alla manifestazione nazionale pro Palestina a Roma . Dopo la chiusura ufficiale del presidio da parte degli organizzatori, avvenuta in seguito a un corteo pacifico che ha fatto il giro della piazza, e dopo l’invito a defluire, una parte dei manifestanti si è staccata e ha cominciato a dirigersi verso uno dei blocchi nelle vie limitrofe in piazzale Ostiense. Da qui lo scontro si è fatto violento con manganellate, lanci di bottiglie e bombe carte. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Secondo la questura sono circa 6.000 i manifestanti che stanno partecipando al corteo non autorizzato pro Palestina in corso a Roma, in piazza Ostiense zona Piramide Cestia, sotto la pioggia. La questura aveva vietato il raduno, organizzato, nel fine settimana più vicino al primo anniversario degli attacchi di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023, e il Tar aveva confermato la decisione. (Open)

Dico che se siete così convinti di sfidare la forza dello Stato che impedisce la manifestazione andate in Iran e vediamo come finisce”. Brucoli (Sr), 5 ott. (Agenzia askanews)

Lo stop al corteo ha diviso il ‘mondo' palestinese e saldato estrema sinistra ed estrema destra che si sono schierate a favore della mobilitazione. L’Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani Palestinesi hanno annunciato che saranno in piazza comunque oggi, mentre la Comunità palestinese ha concordato una nuova data per sabato 12 ottobre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Scontri al corteo (vietato) per la Palestina: sassi e bottiglie contro la polizia, almeno 3 manifestanti feriti

(Notizia in aggiornamento) Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)

Il video mostra i manifestanti in piazzale Ostiense mentre lanciano fumogeni, sassi e bottiglie. Ancora pochi istanti e la polizia inizierà la sua avanzata per spingere il corteo, diventato manifestazione statica, di nuovo verso la stazione Piramide della metro B. (Repubblica Roma)

"Nonostante il divieto siamo scesi in piazza perché abbiamo una responsabilità storica. Chiediamo la fine dei bombardamenti. (Today.it)