Bonus mobili 2025: resta al 50% anche sulla seconda casa?

Bonus mobili 2025: resta al 50% anche sulla seconda casa?
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InvestireOggi.it ECONOMIA

Negli ultimi anni, il Bonus Ristrutturazione e il Bonus Mobili sono stati strumenti fondamentali per chi intende migliorare la propria abitazione, grazie a incentivi fiscali che riducono notevolmente le spese. Con l’avvicinarsi del 2025, la nuova manovra di bilancio apporta alcune modifiche significative a questi benefici, mirate a ottimizzare l’utilizzo delle risorse pubbliche e a incentivare interventi sulla prima casa. (InvestireOggi.it)

Su altre fonti

In pratica, come già noto, la percentuale dell'agevolazione scenderà ancora dal 70 al 65 per cento, ma la platea dei beneficiari sarà ridotta con l'introduzione di regole più severe per i condomini. Resta soltanto un'eccezione in cui il contribuito rimane al 110%, ma vediamo nel dettaglio quali sono i cambiamenti da conoscere e le nuove regole. (Today.it)

Con una nota a firma del Presidente Corrado Di Niro, l'ANCE Molise si è rivolta questa mattina ai Parlamentari Molisani sottoponendo alla loro attenzione la necessità di una modifica al... (Virgilio)

Al contrario "i provvedimenti in manovra rischiano di intaccare il settore delle costruzioni, che in questo Paese invece, tra manutenzioni, inves… (L'HuffPost)

Manovra, Ance: “Manca una visione del futuro, edilizia a rischio”. Confedilizia: “Preoccupati da taglio incentivi”

Tuttavia, con l’introduzione della nuova manovra di bilancio per il 2025, sono previste modifiche significative che influenzeranno chi e come potrà usufruire di questo incentivo a partire dal prossimo anno. (InvestireOggi.it)

Per il 2025, la detrazione Superbonus spettante a condomini e proprietari di immobili da 2 a 4 unità immobiliari – oltre alla riduzione dell’aliquota al 65% – sarà soggetta ad ulteriore diminuzione in relazione al reddito e al coefficiente familiare, analogamente agli altri bonus edilizi ordinari in scadenza al 31/12/2024? (PMI.it)

Una “fortissima preoccupazione” dell’Ance riguarda in particolare l’assenza della proroga al 2025 delle misure relative al caro materiali per i lavori pubblici in corso di realizzazione: secondo le stime dell’associazione, infatti, sono a rischio più di 10 miliardi di investimenti nel 2025. (Il Fatto Quotidiano)