Sinner al fisioterapista: «Ho un problema alla testa». E Badio torna con un panno magico. Cosa è successo durante la sfida con Djokovic

Un brivido nella fase finale del primo set della finale di Shanghai contro Novak Djokovic: Jannik Sinner si è rivolto alla sua panchina lamentando un mal di testa che ha fatto preoccupare i tifosi di tutto il mondo. Avrebbe detto «mi gira la testa» o «ho qualcosa alla testa». Fatto sta che Ulises Badio, il fisioterapista di Jannik (alla prima partita "da ex"contro Novak Djokovic, con cui ha lavorato assieme al preparatore atletico Marco Panichi), si è alzato dalla sedia ed è andato a recuperare dei sali. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

"Sinner è stato troppo bravo per me". (Sky Sport)

Li cucina a dovere, ha un padre cuoco, e si vede… È un rendez-vous fisso, irrinunciabile, anche per me, che sognavo l’avvento di uno proprio come lui, talmente bravo da far dimenticare il passato. Non solo per gli avversari, che lui passa agevolmente dal tritatutto alla friggitrice, fino al mattarello per farne delle pizze, secondo tradizione di famiglia. (Corriere della Sera)

Jannik Sinner si è assicurato di diventare il primo italiano a chiudere l’anno da numero 1 del mondo. Terzo uomo nell’era Open a conquistare i suoi primi due trofei nei major in singolare nello stesso anno, l’azzurro inizierà la sua 18ma settimana in testa al ranking. (LAPRESSE)

Sinner come Djokovic

l'articolo che spiega perché Jannik Sinner affronta Novak Djokovic nella finale dell'Atp 1000 di Shanghai, la terza di un Masters 1000 raggiunta quest'anno dall'azzurro dopo Miami e Cinicinnati (tornei entrambi vinti). (Corriere della Sera)

Jannik Sinner e Novak Djokovic si sfideranno per il Masters di Shanghai, penultimo 1000 della stagione. Due generazioni di tennisti a confronto, l'altoatesino, saldamente numero uno del ranking mondiale ed il 37enne serbo, ultimo moschettiere ancora in attività. (Il Centro)

Praticamente la nemesi dei numeri 1, modelli quasi in carta carbone che si passano il regno del tennis di generazione in generazione. Sinner che batte Djokovic, e in quel modo tra l'altro (7-6, 6-3), davvero sembra essere il tennis che si guarda allo specchio per non arrendersi allo scorrere del tempo. (il Giornale)