Il no di Meloni a von der Leyen, una scelta fallimentare

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Lorenzo Castellani «Una scelta che potremmo dire sentimentale, di coerenza verso la propria comunità e i propri elettori. Ma dal punto di vista degli assetti europei fallimentare». Così Lorenzo Castellani, storico e politologo dell’Università Luiss Guido Carli, legge il voto contrario di Fratelli d’Italia alla rielezione di Ursula von der Leyen. Una decisione, quella di Giorgia Meloni, dice Castellani, che rende «l’Italia, almeno in questa prima fase, più debole in Europa». (Italia Oggi)

Se ne è parlato anche su altri media

L’ex ministra della Difesa tedesca già nella passata legislatura ha mostrato una certa creatività nel disegnare la struttura che andrà a dirigere. Ma da qui ai prossimi mesi la attende comunque uno dei lavori più spigolosi: la composizione della nuova Commissione. (Il Sole 24 ORE)

“Siamo contenti e soddisfatti della rielezione di Ursula Von Der Leyen”. L’eurodeputata azzurra rivendica il ruolo cruciale della delegazione italiana del PPE, guidata dall’Onorevole Fulvio Martusciello, che già dal congresso di Bucarest aveva condiviso le priorità indicate dalla Von der Leyen per l’orizzonte 2030. (StrettoWeb)

Ma la premier ha scelto di non metterci la faccia. Fratelli d’Italia ha detto no all’ex ministra della Difesa tedesca e il secondo mandato alla presidenza della Commissione Europea comincia senza i voti dell’Italia. (Open)

UE, Giusi Princi: “noi determinanti per la riconferma di Von del Leyen, Mediterraneo è crocevia del futuro europeo”

Che la rielezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea fosse impresa ardua e pericolante, minacciata da schiere di franchi tiratori, è sempre stata una colorita messa in scena accuratamente cucita sullo sfacciato opportunismo della candidata. (il manifesto)

"Fdi ha deciso di non votare per la riconferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea: siamo rimasti coerenti con la posizione espressa nel Consiglio europeo di non condivisione del metodo e del merito. (Adnkronos)

Con il paradosso di un programma, sostanzialmente finalizzato a sostenere la competitività europea – “Making business easier” più il nuovo commissario per la sburocratizzazione – … (Il Fatto Quotidiano)