Vannacci: "Cecilia Sala sapeva di rischiare andando in Iran"
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"Penso che la signora Sala era sicuramente al corrente dei rischi ad andare a operare in Paesi come l'Iran. Secondariamente mi auguro che la nostra diplomazia riporti a casa la nostra concittadina, ogni nostro concittadino ha sempre la tutela, qualsiasi cosa abbia fatto", invece "sono un po' rammaricato delle parole che Cecilia Sala diceva nei confronti dei nostri marò, quando si trovavano nella sua stessa condizione e lei auspicava che rimanessero in India e fossero giudicati dagli indiani". (La Repubblica Firenze.it)
Se ne è parlato anche su altri media
“Dove sono le femministe?” ora se lo chiede anche Davide Varì, direttore de Il Dubbio in un articolo e anche in un intervista su Radio Radicale: come mai “le femministe che avevano incendiato l’agorà virtuale con i loro hashtag sul Me Too” tacciono sul sequestro di Cecilia Sala? Scrive Vari: “Dove sono le voci indignate? Quelle che gridano, spesso giustamente, per ogni ombra di maschilismo occidentale ma che si inceppano davanti a un regime che chiama ‘polizia morale’ i suoi aguzzini? Dov’erano quando Mahsa Amini è stata uccisa perché la sua hijab non era abbastanza ‘ordinato’? Forse il loro vocabolario non prevede voci per l’Iran per la violenza patriarcale che si nasconde dietro le barbe degli ayatollah”. (Il Fatto Quotidiano)
– Ancora nessuna schiarita. Né sulla posizione del 38enne ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, arrestato dall’Italia su richiesta del Dipartimento di giustizia americano per presunte complicità terroristiche come super esperto di droni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Proseguono le interlocuzioni per la liberazione della giornalista italiana imprigionata dal 19 dicembre. I genitori: "Siamo in una fase delicata, serve senso di responsabilità da parte di tutti". Il 15 gennaio prevista l'udienza sui domiciliari per l'ingegnere 38enne arrestato a Malpensa su ordine americano. (Sky Tg24 )
Noi prigioniere eravamo obbligate a indossare una benda e metterla sugli occhi ogni volta che lasciavamo la cella”. È il racconto fatto a La7 da Alessia Piperno, la travel blogger che, come Cecilia Sala, è stata detenuta nel carcere di Evin, in Iran, nel 2022. (Il Fatto Quotidiano)