Belve chiude bene con Jovanotti il buono: l’intervistato è più importante dell’intervistatore, lui poteva parlare per ore, Mammucari no
Anche oggi mi occupo di un cantante, gli ultimi intellettuali che ci sono rimasti. Lorenzo Jovanotti odora di santità: non è divisivo, non giudica mai, è ottimista, non ama i conflitti, sostiene che Mozart e Tony Effe sono colleghi e che il tradimento è rigenerazione, o qualcosa di simile. Non lo dico per prenderlo in giro, non oserei mai, ma i buoni mi incutono timore, devono odorare di violetta, come si racconta di certi santi terribili. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri media
Mozart e Tony Effe sono colleghi", dice l'artista. "Mozart e Tony Effe sono colleghi, in uno spettro molto ampio". (Adnkronos)
"Quando è morto mio fratello le si sono seccate le sacche lacrimali, quindi lei non è riuscita a piangere e per il resto della vita ha dovuto usare un collirio perché non riusciva più a produrre lacrime. (la Repubblica)
“Esco da un anno difficile, di recupero fisico. Per cui per me è tutto nuovo e devo capire come stare dentro questo corpo nuovo", ha detto Lorenzo, soffermandosi sul grave incidente, avuto in bicicletta, a Santo Domingo un anno e mezzo fa, e sulla faticosa riabilitazione a cui si sta sottoponendo. (la Repubblica)
Il primo ad accomodarsi allo sgabello di Francesca Fagnani è Lorenzo Jovanotti, che in un’intervista intensa e profonda in cui, tra sorrisi e momenti di forte commozione, si racconta come mai aveva fatto prima. (Corriere dell'Umbria)
Il cantautore si è raccontato a tutto tondo, a partire dagli esordi: una classica storia di successo ottenuto anche contro la mancanza di fiducia di alcuni. "Credo di avere fatto delle belle canzoni, ho portato nella musica italiana qualcosa che prima non c'era. (Movieplayer)
"Come posso non celebrarti, vita?", cantava Jovanotti nel suo celebre brano e a Belve ne ha dato la conferma. (Fanpage.it)