Garlatti, subito legge organica contro la violenza su minori ed educazione all’affettività nelle scuole

«Introdurre nelle scuole, da quelle primarie, l’educazione all’affettività, alla parità di genere e al rispetto dell’altro è esattamente dall’8 marzo del 2021 che lo chiedo. E non in base ad una idea mia particolarmente originale, ma perchè lo dice la Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia, che chiede agli Stati di introdurre questa forma di educazione nelle scuole: è importante che se ne parli sin da piccoli. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altre testate

Chi ha commesso reati a sfondo sessuale non può svolgere attività a contatto con bambini e ragazzi e così anche chi fa volontariato stando a contatto con i minorenni in modo continuativo deve presentare il certificato del casellario giudiziale, a prescindere dall’esistenza di un rapporto di lavoro». (Vita)

Sono le proposte a governo e parlamento dell’autorità Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, Carla Garlatti, nella Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. (Alley Oop)

(Adnkronos) – “Introdurre l’educazione all’affettività, alla parità di genere, al rispetto dell’altro nelle scuole, a cominciare dalle primarie”. Lo propose in occasione dell’8 marzo del 2021 “sulla base di una precisa disposizione dettata dalla Convenzione di Istanbul, che l’Italia ha ratificato”, spiega Garlatti all’Adnkronos. (Fatti di Paese)

"Con il presidente Occhiuto, d'intesa con l'Ordine degli psicologi della Calabria, stiamo lavorando da mesi su un progetto sperimentale che prevede l'inserimento a scuola della figura dello psicologo scolastico che possa affiancare il personale docente e le famiglie nell'affrontare questioni complesse legate all'educazione, all'affettività dei ragazzi, supportando l'istituzione nella creazione di un ambiente in cui il rispetto reciproco sia un principio fondante nella promozione dello sviluppo della personalità dei ragazzi. (Corriere di Lamezia)

Gelosia, possesso, aggressività permeano le relazioni tra i più giovanissimi in un caso su due. Lo dicono tante ricerche: l’ultima è quella di Fondazione Libellula (ne abbiamo scritto qui). (Vita)

Se c'è un insegnamento da trarre dalla tragica vicenda di Giulia Cecchettin è che la violenza di genere non ha limiti di età. Anche i più giovani, infatti, devono fare i conti con uno dei mali della società della nostra epoca. (Skuola.net)