Le minacce in Russia, l’operatore ascolano Traini torna a casa: “Facevo il mio lavoro”

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il Resto del Carlino INTERNO

– “Volevo fare solo il mio lavoro, non era nostra intenzione diventare notizia”. In poche parole l’operatore televisivo ascolano Simone Traini riassume quello che sta vivendo in questi giorni. Ore surreali, passate al fianco della sua compagna di viaggio del Tg1, l’inviata Stefania Battistini. Entrambi sono accusati di aver attraversato illegalmente il confine tra Russia e Ucraina. Lo hanno fatto per continuare quello che stanno facendo da oltre due anni, raccontare la guerra. (il Resto del Carlino)

Ne parlano anche altri media

L'Ucraina intensifica le operazioni in territorio russo, arrivate al 12esimo giorno, mentre la Russia rivendica di aver conquistato un altro villaggio nel Donbass. (La Stampa)

Lo scrittore, candidato (trombato) di punta della bizzarra lista di Michele Santoro alle ultime elezioni europee, «Pace, terra, dignità», è arrivato alle minacce nemmeno troppo velate. Nel mirino di Lilin i cronisti della Rai Stefania Battistini e Simone Traini, accusati dal Cremlino di aver invaso il territorio russo dopo aver documentato l'avanzata dell'esercito ucraino nel Kursk. (il Giornale)

In un video del 16 agosto (dal minuto 10:07), il filorusso Nicolai Lilin ha attaccato duramente i giornalisti della Rai Stefania Battistini e Simone Traini, accusati dal Cremlino di aver invaso il territorio russo durante l’avanzata ucraina a Kursk. (Open)

E per Battistini arriva anche l’odio social La decisione della Rai di richiamare in Italia Stefania Battistini e Simone Traini – dopo l’apertura da parte delle autorità russe di un procedimento a loro carico per il servizio sull’avanzata ucraina nella regione di Kursk – non è stata vista di buon grado dall’UsigRai. (Primaonline)

Da un lato, Mosca intensifica la sua propaganda, accusando Kiev di essere caduta in una trappola orchestrata da Vladimir Putin e puntando il dito contro i media occidentali, con la portavoce Maria Zakharova che denuncia apertamente i giornalisti italiani per la presunta glorificazione di simboli neonazisti. (QuiFinanza)

Come riferisce l’agenzia russa Ria Novosti, la contestazione nei confronti di Battistini e Traini è di aver “attraversato illegalmente il confine di Stato della Federazione Russa e aver filmato un video nel territorio del villaggio di Sudzha, nella regione di Kursk“. (Virgilio Notizie)