L’allarme e poi il botto, si indaga sul piano sicurezza del sito Eni

Li hanno recuperati al mattino i vigili del fuoco, fra le macerie dell’area distrutta dall’esplosione. E non erano tutti camionisti. Solo tre delle cinque vittime dell’immane esplosione al deposito Eni di Calenzano lavoravano come autotrasportatori: al nome di Vincenzo Martinelli si sono aggiunti quello di Carmelo Corso, 57 anni, e Davide Baronti, 49 anni, tutti da tempo residenti in Toscana. Nel tragico elenco dei morti ci sono però da aggiungere due tecnici manutentori, i lucani Gerardo Pepe e Franco Cirielli, entrambi di 46 anni, dipendenti della Sergen di Grumento Nova (Potenza), che opera nel settore della manutenzione degli impianti petroliferi. (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Dai primi rilievi tecnici disposti dalla procura di Prato nel deposito Eni di Calenzano, si giunge alla conclusione che non ci sono stati atti di sabotaggio. LA PROCURA INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO PLURIMO E SULLE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA. (Il Fatto Quotidiano)

Omicidio colposo plurimo, lesioni colpose aggravate dalle violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro e disastro colposo: sono i reati ipotizzati dalla Procura di Prato per l'esplosione avvenuta nella mattinata di lunedì 9 dicembre al deposito di carburanti Eni di Calenzano (Firenze). (Today.it)

"Abbiamo chiesto che si apra una riflessione e un tavolo di confronto per capire come questo sito può coesistere con questo stato di cose, con il contesto infrastrutturale urbanistico che c'è qui". Lo ha detto questa mattina il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani a margine della commemorazione per le vittime dell'esplosione al deposito Eni in occasione del lutto regionale. (LA NAZIONE)

Strage di Calenzano, deposito Eni sotto sequestro. Escluso sabotaggio, operatore ha dato allarme su anomalia

Come quella di un collega di Vincenzo Martinelli, il primo autista delle autocisterne nella zona di carico morto nella deflagrazione. (il Giornale)

Fuori dai cancelli del deposito Eni di Calenzano una cinquantina tra operai, autisti, cittadini, rappresentanti delle istituzioni e i parenti delle vittime, si raccolgono mercoledì mattina (due giorni doopo la strage) per il minuto di silenzio è la deposizione di una corona di fiori in omaggio delle cinque vittime dell’incidente sul lavoro. (Corriere Fiorentino)

Dai primi rilievi tecnici disposti dalla procura di Prato nel deposito Eni, non è stato trovato esplosivo, quindi, viene escluso che l'esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. Strage di Calenzano (ilmessaggero.it)