Perché la fotografia di Trump col pugno alzato può esser ritenuta simbolo della nostra epoca

La fotografia di Trump col pugno alzato, capolavoro fotogiornalistico di Evan Vucci, forse non diventerà patrimonio condiviso, ma può essere considerata un simbolo della nostra epoca caratterizzata dalla post-verità. Ecco perché. Non è difficile riconoscere i motivi per cui la fotografia di Donald Trump col pugno alzato dopo l’attentato (nel quale ha perso la vita un innocente, e altre due persone sono state gravemente ferite), capolavoro fotogiornalistico di Evan Vucci della Associated Press, ha avuto un successo enorme e, secondo molti, potrebbe contribuire a far vincere nuovamente le elezioni all’ex presidente degli Stati Uniti (Finestre sull'Arte)

Ne parlano anche altri media

Di Tito Borsa Ci sono fotografie che rimangono nella storia e che raccontano in modo sintetico e immediato un momento che diventa parte della memoria collettiva. L’immagine di Donald Trump sanguinante che si è appena rialzato per arringare la folla dopo che gli hanno sparato, con gli uomini della sicurezza attorno a lui e la bandiera statunitense come sfondo, è una di queste. (Il Fatto Quotidiano)

Un attentato, fallito. Per pochissimi centimetri. Si parla ovviamente dell'attacco a Donald Trump, le immagini che hanno sconvolto il mondo. Il fattaccio che in ogni caso ha sconvolto la campagna elettorale negli Usa. (Liberoquotidiano.it)

È un premio Pulitzer, lavora per l’Associated Press, al Guardian dice: «Il bello della fotografia è che due persone possono avere reazioni completamente diverse davanti alla stessa immagine». Evan Vucci è l’autore dello scatto che ha stravolto la campagna presidenziale e cambiato il profilo della democrazia americana. (La Stampa)

Il vero segreto di Trump, quelle voci su Vannacci e Toti: quindi, oggi...

O se a… E se i Maga (Make America Great Again), coi cappellini da baseball rossi, saranno affiancati da milioni di cittadini ex incerti convinti a votare dal gesto da condottiero imbufalito, dal pugnone alzato dopo la pallottola di striscio, mentre il servizio segreto cercava di portarlo via. (La Stampa)

E poi forza di volontà nel rialzarsi, circondato dagli agenti del secret service, peraltro trovando pure il tempo per arringare la folla. Rapidità nel chinarsi prima, per evitare di essere colpito dal cecchino. (il Giornale)

Sapete qual è l’immagine più potente, il momento cruciale dell’attentato contro Donald Trump? Non il fatto che si sia subito rialzato in piedi. Non quel pugno rivolto verso l’alto col sangue che intanto sgorga dall’orecchio. (il Giornale)