Caso Bergamini, Padre Fedele: ‘Donato è un martire del calcio’. Padovano pronto a querelare
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COSENZA – Subito dopo la lettura del dispositivo della sentenza di 16 anni, contro Isabella Internò ritenuta responsabile e mandante dell’omicidio di Denis Bergamini, la sorella Donata, che ha combattuto ininterrottamente per ben 35 anni, per fare emergere la verità, si è recata tra il pubblico per salutare chi è stato sempre al suo fianco in questi lunghissimi anni. Stiamo parlando, degli ex compagni di squadra di Denis, che con lui avevano instaurato un rapporto particolare, Ugo Napolitano, Gigi Simoni, Michele Padovano, Alberto Urban e Padre Fedele, personaggio carismatico quest’ultimo, che in quegli anni frequentava la curva degli ultras rossoblù. (Quotidiano online)
Ne parlano anche altri media
Bergamini fu ucciso: l’ex fidanzata condannata a 16 anni di carcere Smentito il racconto del suicidio. 34 anni dopo la morte del giovane calciatore, la Corte d’Assise di Cosenza ha condannato Isabella Internò come mandante (Dire)
A 34 anni dalla morte del calciatore del Cosenza arriva una prima sentenza: Isabella Internò condannata a 16 anni di carcere Ora c'è una verità processuale: Donato Denis Bergamini... (Virgilio)
Con una foto della sua gioventù e una frase carica di significato, Gianluca Di Marzio ha commentato su social la sentenza del Processo Bergamini. Il noto giornalista di Sky e figlio dell’ex allenatore rossoblu Gianni via Instagram ha scritto: Non è mai troppo tardi per conoscere la verità, caro Denis. (Tifo Cosenza)
Oggi con la sentenza emessa in Corte d'Assise a Cosenza è stata scritta una pagina significativa e di attesa svolta nel lungo percorso processuale". "Era il luglio 2017 quando decidemmo di non assegnare più la maglia numero 8 a un nostro calciatore. (Sport Mediaset)
ancora in vita ma che probabilmente non riuscirà a capire per la sua malattia” ha detto. “Finalmente la Corte ci ha dato ragione. Quando ho capito che la giustizia stava arrivando, la testa è andata a mio fratello, a mio padre e a mia madre che è (Estense.com)
I fatti risalgono al 18 novembre 1989: lungo la Statale 106 in Calabria, il talentuoso centrocampista del Cosenza Calcio muore in circostanze misteriose. Il camionista, Raffaele Pisano, confermò questa versione, sostenendo che il calciatore si fosse buttato improvvisamente sotto il suo mezzo, senza dargli il tempo di frenare. (Vanity Fair Italia)