Da Martin a Martinator: la festa a Barcellona del campione del mondo
Jorge Martin è il nuovo campione del mondo di MotoGP. Stavolta l'impresa a Francesco Bagnaia non riesce, e Martin gli toglie lo scettro e si laurea per la prima volta Campione del Mondo di MotoGp (secondo titolo in carriera dopo quello in Moto3 nel 2018). Lo fa nell'ultimo appuntamento della stagione a Barcellona, nonostante il weekend perfetto con l'undicesima vittoria dell'azzurro in sella alla Ducati Lenovo (eguagliato Valentino Rossi nel 2002 e 2005). (Corriere TV)
Su altri media
Martin ha vinto come pilota Ducati su una moto ufficiale della Casa di Borgo Panigale gestita dal Team Pramac. Il fatto che, nella stagione 2025, Martin si porterà sulla sua nuova Aprilia il n° 1, sarà una spinta ulteriore per Borgo Panigale per riportare il “number one” sul cupolino di una “rossa”, o quella di Bagnaia o quella del nuovo arrivato Marc Marquez, fa lo stesso. (La Gazzetta dello Sport)
Tutto in un Gran Premio doveva essere e così è stato. – La vittoria nel Gp di Barcellona non basta a Pecco Bagnaia e alla Ducati ufficiale. (il Resto del Carlino)
Undici vittorie in gara, 18 in totale includendo le Sprint Race del sabato, non sono bastate al pilota Ducati per conquistare il terzo titolo mondiale consecutivo. Allo sventolare della bandiera a scacchi, i tifosi del Pecco Fan Club hanno salutato con un minuto di applausi la prima vittoria mondiale di Jorge Martin. (La Stampa)
Ma Jorge Martin, con una gara prudente e forte del vantaggio numerico in classifica (+19 dopo la Sprint del sabato), ha gestito la pressione e si è laureato Campione del Mondo della top class per la prima volta in carriera. (La Gazzetta dello Sport)
Lui parla di tutta esperienza da mettere in conto per il futuro, comunque chapeau perché ha fatto vedere ancora una volta di che pasta è fatto. BAGNAIA - voto 10: undicesima vittoria stagionale, come i grandi della MotoGP, ha fatto quello che doveva ma non è bastato. (leggo.it)
Un poker d’assi per la Ducati. Troppo costanti e vincenti anche per i compagni di marca. (La Gazzetta dello Sport)