Migranti in Albania, Nordio contro i giudici romani: "Sentenza europea complessa e scritta in francese. Non è stata ben compresa"

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La sentenza della Corte di giustizia europea “è molto complessa e articolata” e “probabilmente non è stata ben compresa” dai giudici italiani, oltre “a essere arrivata in francese”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha commentato la decisione dei giudici del competente Tribunale di Roma che hanno respinto le richieste di convalida dei trattenimenti dei 12 richiedenti nel centro di Gjader, in Albania, in applicazione “dei principi enunciati dalla recente pronuncia della CGUE del 4 ottobre 2024 a seguito del rinvio pregiudiziale proposto dal giudice della Repubblica ceca”. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

La lezione di francese ai giudici del tribunale civile di Roma - che venerdì hanno negato la convalida del trattenim… (L'HuffPost)

Dopo la sentenza di venerdì 18 ottobre del tribunale ordinario di Roma, che aveva consentito l'ingresso in Italia dei 12 migranti inviati in Albania - venendo contro di fatto smontando al piano di Giorgia Meloni di portare nel Paese balcanico una parte di migranti salvati in acque internazionali - ecco arrivare la contromossa del governo italiano con un apposito annunciato Consiglio dei ministri convocato in tempi strettissimi. (il Giornale)

Nessun suspense, nessun corto circuito come speravano le opposizioni. Il Consiglio dei ministri convocato a tempo di record, dopo la sentenza del Tribunale di Roma che ha bloccato il protocollo di intesa tra Italia e Albania, ha approvato un decreto legge per mettere in sicurezza il modello Roma-Tirana apprezzato da molti partner europei. (Secolo d'Italia)

Sì del Consiglio dei ministri al decreto legge su migranti e Paesi sicuri

Roma, 21 ott. Il decreto rende norma primaria l’indicazione dei Paesi sicuri per il rimpatrio, e non più secondaria, come è attualmente quella stilata dal Ministero degli Esteri. (Agenzia askanews)

D’ora in poi la lista dei Paesi sicuri verrà stabilita per legge, e soggetta a modifiche una volta l’anno. Ancora attacchi alla magistratura: “Forse la sentenza della Corte di Giustizia Ue non è stata compresa bene”. (LifeGate)

Il provvedimento dovrebbe rendere norma primaria l’indicazione dei Paesi sicuri per il rimpatrio, e non più secondaria, come è invece il decreto del ministro degli Esteri, di concerto con quelli di Interno e Giustizia, con cui finora è stato annualmente aggiornato l’elenco. (Il Sole 24 ORE)