Abbiamo visitato il centro per migranti in Albania: un cantiere a cielo aperto e vuoto. Uno spreco enorme mentre si taglia la spesa pubblica

Di Daniela Patti e Guido Silvestri Ieri abbiamo visitato il centro per migranti di Gjadër in Albania. La delegazione di Volt era composta da 4 dei 5 eurodeputati del partito europeo e il loro staff, oltre alla co-presidente di Volt Europa Francesca Romana d’Antuono e al co-presidente di Volt Albania Ardit Minarolli e noi, co-presidenti di Volt Italia. Siamo stati accolti e guidati nel tour dall’addetto dell’Ambasciata Italiana e dal dirigente responsabile della Polizia italiana. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Intanto le opposizioni denunciano il flop dell'accordo con Tirana: "È un fallimento epocale". (Fanpage.it)

Il progetto del governo italiano di mandare i migranti in Albania non è stato chiuso, ma sicuramente è congelato: la forza lavoro nei centri albanesi è ridotta al minimo, nell'attesa che ci sia un giudice che dica che mandare i migranti che volevano approdare in Italia nei campi di Shengjin e Gjader sia compatibile con il diritto europeo. (L'HuffPost)

E a quanto si apprende non sarebbero previsti ricambi. Tutti gli operatori sociali di 'Medihospes', l'ente gestore dei Centri italiani in Albania per il rimpatrio dei migranti, lasceranno Schengjin e Gjader per rientrare in Italia entro il fine settimana. (Il Messaggero Veneto)

Migranti, rientrano in Italia gli operatori dei centri per il rimpatrio in Albania

I centri per i migranti realizzati dal governo Meloni si svuotano sempre più. Secondo i piani dell'esecutivo, una volta a regime i centri avrebbero dovuto ospitare 295 agenti, un numero che ormai sembra destinato a restare sulla carta, un po' come tutti gli obiettivi del protocollo firmato da Roma e Tirana. (Today.it)

Almeno per ora. Dai centri in Albania per il trattenimento dei migranti, privi di ospiti, andranno via entro domani anche tutti gli operatori sociali. (Corriere della Sera)

Resta adesso a presidio un piccolo contingente di 7 persone per l’amministrazione e la necessaria formazione del personale albanese in attesa del 4 dicembre, quando la Cassazione si pronuncerà sulla questione dei “Paesi sicuri” e sui ricorsi del Viminale contro i decreti dei magistrati di Roma che a metà ottobre avevano inviato in Italia i primi 12 richiedenti ascolta articolo (Sky Tg24 )