Conte ha una gran fifa, l'irrazionale banana di Cattelan e Netanyahu: quindi, oggi…

Giuseppe Conte minaccia di lasciare il M5S qualora l'Assemblea Costituente dovesse decidere di mettere in discussione il “campo progressista” in cui il leader ha portato gli ex grillini. Per carità: in fondo dimostra un minimo di coerenza. Ma dichiararlo così a pochi giorni dal voto sa più di intimidazione verso gli iscritti che di spirito democratico. È come se dicesse: o accettate quello che voglio io, oppure me ne vado e resterete nei guai. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ci mancava Cattelan per dare il colore dell’arte anche a chi ha i mobili di casa d’oro (forse finto o forse no), e per fortuna adesso c’è: l’acquirente è… (la Repubblica)

L’ha pagata 6,2 milioni di dollari: Justin Sun, fondatore della piattaforma Tron, intende mangiare la creazione dell’artista padovano “come parte di questa unica esperienza artistica, onorandone il ruolo sia nella storia dell’arte che nella cultura pop”. (Nicola Porro)

Delle tre edizioni di “Comedian”, la più famosa tra le opere recenti di Maurizio Cattelan, si parlò molto nel 2019, quando la banana attaccata al muro con lo scotch venne esposta per la prima volta ad Art Basel Miami al prezzo di 120 mila dollari e un artista decisamente meno famoso, tale David Datuna, pensò bene di mangiarsela (durante la sua performance “Hungry Artist”): anche noi avevamo detto la nostra in questo articolo dal titolo “Maurizio Cattelan irride il qualunquismo di chi guarda le sue opere”. (Rivista Studio)

La banana di Cattelan vale 6 milioni? Parla Sgarbi: “Un bene in fuga…”

"Quanto accaduto stanotte a New York sulla banana di Cattelan, dimostra che l'opera d'arte non è più un bene rifugio ma un bene di fuga. Non è più una cosa che si rivaluta come un immobile ma una cosa che appartiene al nostro pensiero. (Adnkronos)

"Comedian", l'opera nota in tutto il mondo come "la banana di Maurizio Cattelan" è stata venduta per 6 milioni di dollari. (Fanpage.it)

Quello di Maurizio Cattelan, e delle sue opere, è un umorismo che sfida le convenzioni sociali, il comune sentire e critica le istituzioni, facendo vacillare certezze, stereotipi e provocando perfino l’arte contemporanea stessa. (Libero Magazine)