Luigi Mangione, la spondilolistesi alla schiena e le urla in tribunale. L'imbarazzo nel sobborgo di famiglia: «Era sparito da mesi»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
«No, non parliamo… pubblicheremo qualcosa», ci dice uno zio di Luigi Mangione, attraversando il vialetto per le auto della sua enorme casa a Cockeysville, un sobborgo residenziale di Baltimora. Davanti alla casa di Samuel Mangione, sotto una spessa nebbia, sono parcheggiate una dozzina di macchine: è in corso una riunione di famiglia. Una che era nota a Baltimora per il suo impero immobiliare (inclusi due country club, una casa di riposo, una radio) e per le generose donazioni filantropiche della Fondazione Mangione: all’Opera, ai musei, all’Arcidiocesi cattolica, a ospedali e cliniche (l’unità di ostetricia del Greater Baltimore Medical Center porta il loro nome). (Corriere della Sera)