In “The Substance” il corpo femminile è una prigione, proprio ciò che l’ha reso la società
Tutti noi abbiamo sognato almeno una volta nella vita di essere qualcun altro. O meglio, magari non proprio qualcun altro, ma che alcune caratteristiche apparentemente irraggiungibili che vedevamo in un’altra persona facessero parte di noi, si integrassero nel nostro Io facendoci essere proprio come desideravamo, come se fossimo irrimediabilmente e perennemente mancanti di qualcosa, di una certa qualità. (The Vision)
La notizia riportata su altri giornali
Un'opera che promette di far riflettere e spaventare, perfetta per il periodo di Halloween. E c’è una star del cinema di mezza età che accetta qualcosa di molto pericoloso per rimanere davanti agli schermi. (alfemminile.com)
Un aspetto meno esplorato rispetto ai temi di ciclo mestruale e di maternità presenti in opere come Carrie o Rosemary's Baby. La colonna sonora del film è stata concepita dal compositore britannico Raffertie. (Vanity Fair Italia)
La regista ha colto nel segno, a giudicare dall’accoglienza ottenuta al Festival. Ha avuto del coraggio la regista francese Coralie Farget, è innegabile, a sceneggiare e dirigere un film come The Substance: presentato in Concorso al 77° Festival di Cannes, il grottesco, distopico, feroce bodyhorror, con un finale grandguignolesco, è al cinema distribuito da I Wonder Pictures. (Taxidrivers.it)
Che riesce a parlare ai nostri demoni nascosti (Rolling Stone Italia)
«La verità... La verità è che non ero pronta a diventare la meno figa della famiglia». La mia amica Isa ha una figlia quasi maggiorenne, una figlia bella e adorabile a onor del vero, che le ha appena soffiato il posto. (Vogue Italia)