Benevento, 04-01-2025 17:37
Benevento, 04-01-2025 17:37 ____ Pasquale Abbatiello, 26enne di Benevento, denuncia una discriminazione territoriale, purtroppo ancora molto attuale Redazione Ci scrive Pasquale Abbatiello, un 26enne di Benevento, per condividere con i nostri lettori una lettera in cui racconta un episodio discriminatorio che gli è accaduto la sera dello scorso 1° gennaio in un locale situato al centro di Firenze, in cui ad un karaoke pubblico gli è stato proibito di cantare in napoletano (nella foto un'antica partitura di "Era de maggio" di Salvatore Di Giacomo, più volte cantata da Enrico Caruso). (Gazzetta di Benevento)
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Ed è il giorno in cui si ricordano i dieci anni dalla morte di Pino Daniele, cantautore simbolo della napoletanità scomparso in Toscana. E in questo giorno succede che: «Ebbene sì in un noto locale del centro di Firenze mi è stato proibito di cantare ad un karaoke pubblico in lingua napoletana e, in particolare, un brano di Angelo Famao dal titolo Tu si a fine do munno, il cui testo, tra l'altro, non è tutto in dialetto napoletano. (Corriere Fiorentino)
Abbatiello avrebbe voluto intonare un pezzo di Angelo Famao dal titolo "Tu si a fine do munno", il cui testo, tra l'altro, non è tutto in dialetto napoletano. “In questo locale non si può cantare in napoletano, questa canzone quindi non si può cantare”. (gonews)
A cura di Redazione Napoli «Il napoletano è una lingua conosciuta». E non nel senso di nota in tutto il mondo, ma di riconoscibile e peraltro sgradita. Accade a Firenze, in un locale del centro dove la serata karaoke ospita canzoni d'ogni tipo e in ogni lingua tranne quelle in dialetto partenopeo. (Fanpage.it)