Il cervello è più vecchio di 3 anni per i 40enni che dormono male
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Un buon sonno dopo i 40 anni è garanzia contro l'invecchiamento del cervello: uno studio pubblicato su Neurology svela che con una scarsa qualità del sonno il cervello è quasi tre anni più vecchio già dalla mezza età. In pratica adulti di mezza età con una cattiva qualità del sonno, che ad esempio hanno difficoltà ad addormentarsi o a rimanere addormentati, presentano volume cerebrale ridotto rispetto ai coetanei. (RaiNews)
Ne parlano anche altri media
Fabrizio Biasin, noto giornalista vicino all’Inter, nel corso della puntata di Microfono Aperto su Radio Sportiva, ha commentato la situazione in generale sull’Inter in vista anche del derby contro la Juventus e della gestione di Inzaghi. (Inter-News)
Tuttavia, le ricerche indicano come circa il 40% della popolazione globale possa avere un sonno insufficiente. Ripensate a una notte in cui avete dormito male: quanto siete stati produttivi il giorno dopo? Quanto avete avuto l’effetto di una giornata che si è trascinata a lungo? Se la risposta a una di queste domande è «sì», sappiate che non siete soli. (Corriere della Sera)
Un nuovo studio ha dimostrato che dormire male può accelerare il processo di invecchiamento del cervello. (Fanpage.it)
"I problemi del sonno sono stati collegati in ricerche precedenti a una ridotta capacità di ragionamento e memoria nelle persone già in là con gli anni, e a un rischio maggiore di demenza. (R101)
Un sonno di qualità dopo i 40 anni potrebbe essere una protezione importante contro l’invecchiamento cerebrale. Secondo uno studio pubblicato su Neurology, infatti, chi soffre di disturbi del sonno rischia di avere un cervello “più vecchio“ di quasi tre anni rispetto a coetanei che dormono bene. (MeteoWeb)
Il sonno è fondamentale per la nostra salute fisica e mentale, influenzando il sistema immunitario, l’umore, la memoria e la capacità di concentrazione. Ma come capire se stiamo dormendo bene? A volte è difficile riconoscere i segni di un sonno disturbato, soprattutto se il nostro corpo si è abituato a una qualità del sonno inferiore al normale. (Microbiologia Italia)