Il potente discorso di Meryl Streep alle Nazioni Unite: «Oggi uno scoiattolo ha più diritti di una bambina in Afghanistan»

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Vanity Fair Italia ESTERI

L'attrice ha anche ricordato il degrado delle libertà che l'Afghanistan ha subito nell'ultimo secolo e come la sua situazione sia un monito per il resto del mondo: «Nel 1971 mi sono laureata qui a New York», ha spiegato, «e nello stesso anno le donne in Svizzera hanno ottenuto il diritto di voto. Un diritto di cui le donne afghane godevano già da più di mezzo secolo. Hanno ottenuto questo diritto nel 1919», un anno prima degli americani e decenni prima dei francesi. (Vanity Fair Italia)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il suo nome è Asila Wardak, ex diplomatica all’Onu e a Kabul prima del ritorno al potere dei talebani, oggi dirigente del Women’s Forum on Afghanistan, un’organizzazione che opera nel campo degli aiuti umanitari. (Corriere della Sera)

"Oggi, a Kabul, un uccellino può cantare, una donna o una ragazza non possono farlo", così Meryl Streep ha portato alle Nazioni Unite un discorso importante e sentito, per sottolineare l'urgenza di un intervento da parte della comunità internazionale per porre fine alla repressione di cui sono vittime le donne e le ragazze in Afghanistan (alfemminile.com)

L'attrice statunitense ha voluto accendere i riflettori sulla condizione delle donne afghane vittime delle scelte del regime talebano ROMA – “Oggi a Kabul un gatto femmina ha più libertà di una donna. Un gatto può sedersi in veranda e prendere il sole al viso, può rincorrere uno scoiattolo in un parco. (Dire)

La replica è arrivata in seguito a un’azione congiunta di Cana… Le afghane nel loro paese non possono studiare, ridere e parlare ad alta voce, citando solo alcune delle innumerevoli limitazioni imposte alla loro libertà. (L'HuffPost)

Questo è qualcosa di incredibile”. Meryl Streep ha parlato all'Assemblea generale delle Nazioni Unite del declino dei diritti delle donne sotto il governo talebano in Afghanistan. (Luce)

Nel discorso, tenuto a New York, l'attrice tre volte premio Oscar, ha ricordato la storia dei diritti delle donne afgane: ottennero il diritto di voto nel 1919, ben prima delle donne francesi e di quelle statunitensi, e negli anni '70 erano loro, in numero maggiore rispetto agli uomini, a ricoprire i ruoli di insegnanti, dottori, avvocati. (Adnkronos)