Migranti, il “decreto Albania”: cosa succede con i rimpatri? Paesi sicuri, centri e giudici: il testo del provvedimento

Migranti, il “decreto Albania”: cosa succede con i rimpatri? Paesi sicuri, centri e giudici: il testo del provvedimento
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Un decreto – fino a ieri oggetto di limature e aggiustamenti – e molte domande. Alcune delle quali verranno sbrogliate tra poco più di un mese dai giudici della Cassazione, chiamati a decidere se d’ora in avanti i magistrati dovranno limitarsi ad applicare il provvedimento del governo sui Paesi considerati sicuri oppure se di volta in volta potranno procedere a una propria valutazione. Con – è facile prevederlo – un’inevitabile corollario di polemiche. (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il 21 ottobre il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge (decreto “paesi sicuri”) che introduce disposizioni urgenti sulle procedure per il riconoscimento della protezione internazionale, dopo le polemiche che sono seguite alla decisione del Tribunale di Roma (decreto n. (Valigia Blu)

Il caso è scoppiato venerdì scorso quando, richiamando una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 4 ottobre, i giudici di Roma, sezione immigrazione, hanno stabilito che i Paesi di provenienza dei migranti, Egitto e Bangladesh, non sarebbero da considerarsi "sicuri". (Today.it)

Torniamo sul decreto, con il quale il Tribunale Civile di Roma non ha convalidato il trattenimento di 12 egiziani e bangladini, ospitati nel CPR in Albania. (Nicola Porro)

Paesi sicuri e rimpatri: nuova commissione Ue lavora al piano migranti

Abbiamo costruito, a nostre spese, due centri di accoglienza, strutture sanitarie ed abitazioni per il personale italiano e gli agenti di polizia albanesi e realizzato opere di urbanizzazione in una zona sin qui disabitata. (la Repubblica)

“I giudici dovranno continuare a disapplicare la norma, adesso decreto legge, che continua ad essere contraria alla normativa europea. (Fanpage.it)

Mentre in Italia i tribunali cercano di mettere le ganasce ai provvedimenti del governo che mirano a contrastare l'immigrazione illegale, per favorire di contro quella legale, nell'Unione europea si va nella direzione opposta. (il Giornale)