Migranti, il “decreto Albania”: cosa succede con i rimpatri? Paesi sicuri, centri e giudici: il testo del provvedimento

Un decreto – fino a ieri oggetto di limature e aggiustamenti – e molte domande. Alcune delle quali verranno sbrogliate tra poco più di un mese dai giudici della Cassazione, chiamati a decidere se d’ora in avanti i magistrati dovranno limitarsi ad applicare il provvedimento del governo sui Paesi considerati sicuri oppure se di volta in volta potranno procedere a una propria valutazione. Con – è facile prevederlo – un’inevitabile corollario di polemiche. (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Nella nuova puntata di Fratelli di Crozza, in onda ogni venerdì in prima serata su Nove e in streaming su discovery+, Maurizio Crozza torna nei panni del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il quale ha definito “abnorme” la sentenza con cui i giudici del tribunale di Roma non hanno convalidato il decreto di trasferimento e trattenimento di alcuni migranti in Albania: «Excessif… exagéré… incroyable… aberrant…extreme… exorbitant… folli… monstreux, sono i sinonimi francesi di “abnorme” che i giudici italiani non conoscono perché sono tutti usciti dall’Istituto Agrario. (Il Giornale d'Italia)

Dopo giorni di teso lavori… (la Repubblica)

Avete capito bene: alcuni partiti nazionali stanno di fatto sollecitando l’Unione a sanzionare la propria Nazione e i propri cittadini, con il solo obiettivo di colpire politicamente questo Governo. (Radio Radio)

– L’ordinanza che nega il trattenimento dei migranti in Albania “è assolutamente irragionevole” e “dettata da un approccio di visione diversa da quella del governo. Uno dei giudici che ha emesso le sentenze aveva pubblicamente dichiarato la propria contrarietà al protocollo Italia-Albania”. (Agenzia askanews)

PUBBLICITÀ Proviamo a spiegare i dubbi sollevati dall'intervento del governo italiano per salvare il "modello Albania" dopo la bocciatura dei giudici di Roma. La questione rischia di essere più politica che giuridica (Euronews Italiano)

Protocollo che il ministro Nordio definisce “un unicum nel panorama internazionale, basato sull'equa condivisione delle responsabilità con i Paesi terzi e in linea con gli obblighi previsti dal diritto internazionale dell'Ue, per usare le stesse parole della presidente della Commissione Europea”. (RaiNews)