Medio Oriente: si riaccende la guerra civile siriana

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Panorama ESTERI

Mercoledì 27 novembre, poche ore dopo l’entrata in vigore del cessate-il-fuoco fra Israele e Hezbollah, la guerra civile siriana si è prepotentemente riaccesa. Il conflitto, iniziato nel 2011 all’indomani delle primavere arabe, non era mai stato definitivamente concluso, tuttavia dal 2020 reggeva un precario equilibrio fra i principali contendenti: il governo di Bashar al-Assad, che controlla gran parte del Paese ed è supportato dai russi e dagli iraniani; le forze curde delle Sdf, coadiuvate dagli americani; infine le milizie islamiste di Hayʼat Taḥrīr al-Shām (Hts), che hanno la loro base di potere nella città di Idlib e sono appoggiate più o meno indirettamente dalla Turchia (Panorama)

Ne parlano anche altri media

Gli insorti siriani sono entrati ad Aleppo, la seconda città più grande della Siria, e si sono scontrati con le forze governative. Gli insorti si stavano avvicinando alla città da giorni e avevano conquistato diverse città e villaggi lungo il percorso. (Corriere TV)

In Siria l’opposizione armata contro il governo di Bashar al-Assad ha lanciato un attacco su larga scala nella provincia nord-occidentale di Aleppo. Gli scontri tra forze filo-turche e le truppe governative sostenute dalla Russia avrebbero causato oltre 150 morti tra i due schieramenti secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un gruppo di monitoraggio con sede a Londra. (ISPI)

Questi raid arrivano mentre i jihadisti e i loro alleati, che controllano Idlib, hanno lanciato una vasta offensiva contro le aree tenute dal regime siriano, arrivando fino alle porte di Aleppo, la principale città del nord. (Tiscali Notizie)

Siria, scontri alle porte di Aleppo tra ribelli e forze governative

Il Cremlino supporta il governo siriano: "Minaccia alla sovranità" I ribelli siriani sono alle porte di Aleppo, la seconda città più grande della Siria e si sono scontrati con le forze governative. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha dichiarato che i ribelli hanno fatto esplodere due autobombe alla periferia occidentale della città. (LAPRESSE)

«Le nostre forze stanno entrando nella città», si legge in un comunicato della coalizione militare ribelle formatasi di recente. La importante e strategica città del nord della Siria era dal 2016 nelle mani del regime di Damasco, che l’aveva conquistata grazie all'intervento della Russia. (La Stampa)

Sono ormai oltre 250 i morti causati dal conflitto che si è riacceso da mercoledì in Siria, dopo anni di precaria calma, parallelamente alla cessazione delle ostilità con la tregua fra Israele ed Hezbollah entrata in vigore nel sud del Libano. (rsi.ch)