Tutti gli uomini di Trump. Condanne a Hong Kong. Il Capitan dei supercomputer | Podcast
I nomi (discutibili, bizzarri e preoccupanti) scelti da Donald Trump per il nuovo governo degli Stati Uniti che si installerà a gennaio. Le condanne fino a 10 anni di carcere per i 45 dissidenti di Hong Kong che avevano chiesto elezioni libere nell’ex colonia britannica passata alla Cina nel 1987. La nascita di El Capitan, il computer più potente al mondo, che servirà a simulare e testare le esplosioni atomiche. (Corriere della Sera)
Su altre fonti
Sono stati condannati i 45 attivisti pro-democrazia coinvolti nel maxi processo per sovversione a Hong Kong, con pene fino a dieci anni di carcere. Sono colpevoli di aver violato la controversa legge sulla sicurezza nazionale, imposta da Pechino sull’ex colonia britannica nel 2020. (Sky Tg24 )
Non più davanti ai cortei con centinaia migliaia di cittadini che fino al 2019 hanno cercato di fermare la morsa cinese sull’autonomia della City, ma nell’aula del tribunale che lo sta processando per «cospirazione, collusione con potenze straniere e pubblicazione di materiale sedizioso». (Corriere della Sera)
“Ho chiesto all’ex vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence di parlare a favore di Hong Kong, di sostenerci”, ammette, ma era “fuori dalla mia portata” chiedere a Pence di agire. Mai, giura Jimmy Lai, ha cercato di influenzare la politica estera sulla Cina attr… (la Repubblica)
L’Alta Corte di Hong Kong ieri ha condannato 45 ex politici e attivisti pro-democrazia, che a maggio erano stati giudicati colpevoli di cospirazione finalizzata a sovvertire il potere statale in base alla contestata legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nel 2020. (Il Fatto Quotidiano)
Gli imputati sono stati accusati di aver cospirato per tentare, attraverso le elezioni, di minare l’autorità del governo e creare una crisi costituzionale. Le accuse (LAPRESSE)
La West Kowloon Court di Hong Kong ha emesso condanne per il reato di sovversione fino a 10 anni di carcere nei confronti di cinque attivisti pro-democrazia che nel 2020 avevano promosso le primarie non ufficiali in vista delle elezioni parlamentari. (Lettera43)