"Ergastolo a Impagnatiello, stratega dell'orrore". Abbraccio in aula tra la pm e la mamma di Giulia
Nessuno può vederlo, il "burrone" sul quale la pm Alessia Menegazzo invita tutti ad affacciarsi, in quest'aula così affollata da sembrare stretta e piccola. Tutti ascoltano la... Leggi tutta la notizia (Virgilio)
La notizia riportata su altri giornali
“Per i familiari di Giulia presenti in aula ieri, assistere al processo per il suo omicidio è stato come vederla morire una seconda volta. Le parole della difesa sono risuonate offensive e insensibili, definendo l’atroce atto compiuto dall’assassino come un ‘grave gesto’ ù come se si trattasse di un banale errore, una marachella, e non di un crimine efferato. (LAPRESSE)
E' la richiesta formulata davanti alla prima corte d'Assise di Milano dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella. Alessandro Impagnatiello va condannato all'ergastolo e all'isolamento diurno per 18 mesi per l'omicidio "brutale" della compagna Giulia Tramontano e del piccolo Thiago, il bambino che portava in grembo. (Adnkronos)
«Le parole della difesa sono risuonate offensive e insensibili, definendo l'atroce atto compiuto dall'assassino come un "grave gesto", come se si trattasse di un banale errore, una marachella, e non di un crimine efferato. (Corriere Milano)
Il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo, al termine di una lunga requisitoria in cui hanno ricostruito i passaggi dell'assassinio della 29enne, hanno chiesto per l'ex barman la condanna all'ergastolo, con isolamento diurno di 18 mesi. (il Giornale)
«Per i familiari di Giulia presenti in aula ieri (11 novembre, ndr), assistere al processo per il suo omicidio è stato come vederla morire una seconda volta». Chiara Tramontano, sorella della 29enne incinta di sette mesi uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello il 27 maggio 2023, denuncia sui social il linguaggio utilizzato dalla difesa dell’ex barman 31enne che rischia l’ergastolo con 18 mesi di isolamento diurno. (Open)
Un lungo, lunghissimo messaggio, pubblicato su Instagram dopo l'udienza di ieri. Le parole della difesa sono risuonate offensive e insensibili, definendo l’atroce atto compiuto dall’assassino come un ‘grave gesto’ come se si trattasse di un banale errore, una marachella, e non di un crimine efferato". (MilanoToday.it)