La denuncia del comitato Onu: “A Gaza usati metodi da genocidio”
GERUSALEMME — Si parla di tregua, ma si continua a combattere. In Libano e a Gaza, ma anche in Siria: è di 15 morti il bilancio dell’incursione aerea di Israele ieri su Damasco. Obiettivo, secondo le forze armate israeliane, un quartier generale della Jihad islamica: il bilancio è il peggiore in Siria da aprile, quando fu colpito il consolato iraniano a Damasco. Il bilancio della giornata è stat… (la Repubblica)
La notizia riportata su altre testate
Il Comitato speciale delle Nazioni Unite incaricato di indagare sulle pratiche israeliane ha sottolineato le "numerose vittime civili e le condizioni di pericolo per la vita intenzionalmente imposte ai palestinesi". (Today.it)
Secondo il comitato ONU che indaga sul massacro di Gaza solo nel mese di febbraio le forze israeliane avevano utilizzato più di 25mila tonnellate di esplosivi, "l'equivalente di due bombe nucleari", o circa il doppio della bomba sganciata su Hiroshima. (Fanpage.it)
Le iniziative portate avanti da Israele nella Striscia di Gaza sarebbero compatibili con la pratica del genocidio. (Geopop)
Il rapporto di 154 pagine, che lunedì prossimo verrà presentato all’Assemblea generale a New York, evidenzia le “massicce vittime civili e le condizioni imposte ai palestinesi che mettono intenzionalmente a rischio la loro vita“. (Il Fatto Quotidiano)
In un comunicato stampa si sottolinea come, dall'inizio della guerra, i funzionari israeliani avrebbero pubblicamente sostenuto politiche che privano i palestinesi dei mezzi necessari alla sopravvivenza: cibo, acqua e carburante. (il Giornale)
Il rapporto di 154 pagine, dal titolo «Hopeless, Starving, and Besieged: Israel’s Forced Displacement of Palestinians in Gaza (Senza speranza, affamati e assediati: lo spostamento forzato dei palestinesi a Gaza da parte di Israele)», prende in esame la condotta delle autorità israeliane, le quali hanno portato allo spostamento forzato di oltre il 90% della popolazione di Gaza, ovvero 1,9 milioni di palestinesi, e alla distruzione di gran parte delle strutture dell’enclave mediorientale negli ultimi 13 mesi. (Corriere del Ticino)