Sulla deforestazione si spacca la maggioranza Ursula
Con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato la proposta della Commissione europea di rinviare di un anno l'attuazione del regolamento Ue sulla deforestazione. Il regolamento, già formalmente entrato in vigore a fine giugno 2023 ma ancora non attuato, rafforza i controlli dell'Ue sugli operatori o commercianti che devono poter dimostrare che alcuni prodotti immessi sul mercato Ue - tra cui caffè, cacao e olio di palma - non arrivano da terreni recentemente disboscati né hanno contribuito in qualche modo al degrado forestale. (EuropaToday)
Se ne è parlato anche su altri media
/// Regolamento UE sulla deforestazione: l’entrata in vigore slitta al 2026. Dorfmann: “Un’eccezione per il Trentino-Alto Adige è possibile”. (agenzia giornalistica opinione)
Dopo la Commissione, anche il Parlamento europeo ha votato per lo slittamento di dodici mesi. Ora manca solo la ratifica del Consiglio (Terra è vita)
Quello che poteva essere un ramoscello d’ulivo dei Popolari verso i Socialisti, ovvero l’approvazione senza modifiche del posticipo di un anno dell’entrata in vigore del regolamento sulla deforestazione, si è trasformato in un ulteriore motivo di scontro tra i due maggiori gruppi del Parlamento europeo, che non riescono a trovare la quadra per «promuovere» con un’ampia maggioranza i sei vicepresidenti esecutivi designati della nuova Commissione europea, ovvero l’italiano Raffaele Fitto (Ecr), l’estone Kaja Kallas (Renew), la romena Roxana Mînzatu (S&D), il francese Stéphane Séjourné (Renew), la spagnola Teresa Ribera (S&D) e la finlandese Henna Virkkunen (Ppe). (Corriere della Sera)
“Il regolamento contro la deforestazione è ad oggi costruito in modo ideologico, senza alcuna logica e impatta su molte filiere industriali italiane di valore, penso ad esempio al settore della concia in Veneto o a quello del legno in Friuli-Venezia Giulia. (tviweb)
Sì è registrata oggi l’ennesima spaccatura della maggioranza del Parlamento europeo che ha sostenuto il secondo mandato di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea. (EuNews)
Il terreno di scontro è stato stavolta la norma che impone a commercianti e importatori di verificare che un bene immesso nel mercato non venga da un territorio recentemente disboscato. Si spacca ancora una volta e il Ppe vota nel Parlamento europeo insieme ai partiti di destra, compreso il neonazista Afd. (la Repubblica)