Le nomine Ue sottolineano i contrasti tra le sinistre

Approfondimenti:
PNRR Ponte sullo Stretto

Tutto sembra congiurare per rendere più ripida la strada in salita della nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente della Commissione Ue; e comunque per indebolire la proiezione continentale dell’Italia, permettendo alle opposizioni di parlare di isolamento del governo di Giorgia Meloni. Non basta che i partiti della coalizione ricordino il voto a favore del centrodestra quando Paolo Gentiloni, esponente del Pd, fu eletto commissario: lo sfondo era diverso. (Corriere della Sera)

Su altri giornali

Lo ha fatto perché è autorevole, competente, ha esperienza ed è trasversalmente stimato, in Italia e in Europa. Quando ci sono in gioco gli interessi nazionali le bandierine ideologiche dovrebbero essere ammainate". (Civonline)

Con una settimana di ritardo sull'iniziale tabellino di marcia - Ursula von der Leyen presenterà a Strasburgo la squadra della nuova Commissione Ue. Non tanto i nomi, quanto soprattutto le rispettive deleghe e la designazione di eventuali vicepresidenti esecutivi, una delle questione su cui ormai da una decina di giorni Socialisti, Liberali e Verdi sono sulle barricate. (il Giornale)

Racconta una fonte autorizzata: «Accade ogni qual volta c’è una trattativa per la formazione di un esecutivo, dal più picc… ROMA. (La Stampa)

L'editoriale. Caso Fitto: interesse della Nazione o richiamo della fazione. Schlein da che parte sta?

Lo dice al Corriere della Sera Manfred Weber, presidente del Ppe e capogruppo al Parlamento europeo, che definisce "un amico" il commissario designato dall'Italia Raffaele Fitto. Il rinvio a martedì della presentazione della squadra da parte di von der Leyen (Secolo d'Italia)

Solo lui — o almeno, così sperano a Palazzo Chigi — può provare a difendere la vicepresidenza esecutiva di Raffaele Fitto, che il muro socia… Soltanto lui, presidente del Ppe e uomo forte della politica tedesca in Europa — oltre che storico avversario interno di Ursula von der Leyen — può salvare la premier da una nuova sconfitta a Bruxelles. (la Repubblica)

Di già. E a differenza del titolo della sua autobiografia (L’imprevista) era ampiamente previsto: che fare davanti alla possibilità che l’Italia, guidata dal destra-centro, possa avere – grazie a Raffaele Fitto – un ruolo di primo piano nella nuova Commissione Ue? Altro che le fisime del campo largo, Renzi sì o Renzi no, una spruzzata di Calenda e Fratoianni come se piovesse. (Secolo d'Italia)