Centri Albania, Meloni: la sentenza è assolutamente irragionevole
Roma, 23 ott. – L’ordinanza che nega il trattenimento dei migranti in Albania “è assolutamente irragionevole” e “dettata da un approccio di visione diversa da quella del governo. Uno dei giudici che ha emesso le sentenze aveva pubblicamente dichiarato la propria contrarietà al protocollo Italia-Albania”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata dal direttore del ‘Tempo’ Tommaso Cerno nel corso della festa per gli 80 anni del quotidiano. (Agenzia askanews)
Ne parlano anche altre testate
Polizia sgombera i migranti a Parigi (il Giornale)
Il decreto-legge che aggiorna l’elenco dei Paesi di origine sicuri può essere letto attraverso la spiegazione che ne hanno dato in conferenza stampa il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, quello dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, nella serata del 21 ottobre. (Domani)
Perché da lì fioccano le sentenze che danno torto al ministero dell’Interno. E lì, secondo la vulgata di destra, si annidano le infide toghe rosse che stanno sabotando la politica del governo Meloni a contrasto dell’immigrazione clandestina. (La Stampa)
Con lui ho affrontato il tema Albania, inteso come piano che il governo ritiene decisivo e salvifico per dirottare laggiù il maggior numero di migranti possibile. Giovedi scorso ho ospitato a Piazzapulita il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. (Elle)
Nel 2024 hanno registrato un importante -64% e un aumento dei rimpatri del 20%. Nazioni a trazione non propriamente sovranista, poi, come la Germania del socialdemocratico Scholz, hanno espresso considerazione proprio per il progetto Italia-Albania, con cui il governo ha esternalizzato la gestione dei flussi migratori. (Secolo d'Italia)
L’Ecri, commissione del Consiglio d’Europa, chiede di cambiare le regole di identificazione per rom e cittadini africani. Ministro Piantedosi, mentre è ancora alto il livello dello scontro tra governo e magistrati sui rimpatri, sotto accusa finisce la polizia. (Corriere Roma)