Luca Guadagnino al Festival di Venezia 2024 punta tutto su una luminosissima spilla

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Luca Guadagnino al Festival di Venezia 2024 per presentare Queer, il suo ultimo film tratto dal romanzo di William S. Burroughs Forse uno dei film più attesi di questa Mostra del cinema, Queer è anche l'opera più ambiziosa e per certi versi rischiosa di Luca Guadagnino: dopo Call Me By Your Name, Bones and All e il più recente Challengers, il regista torna al Lido con l'adattamento cinematografico del romanzo di William S. Burroughs, che porta lo stesso titolo. (Vogue Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

Borroughs, il cantore della Beat Generation, il sesso ossessivamente cercato, le droghe come strumento di conoscenza, l’alcol, la solitudine, la sordida Città del Messico degli anni Cinquanta interamente ricostruita a Cinecittà. (ilmessaggero.it)

Ma per raccontare la genesi del film, Guadagnino guarda al passato: «Ho letto il libro di William Burroughs quando avevo 17 anni, a Palermo, ero un ragazzo megalomane che voleva costruire mondi col cinema. (il manifesto)

Annamaria Piacentini 04 settembre 2024 (Liberoquotidiano.it)

Appena arriva nel Concorso del Festival di Venezia, Guadagnino cattura immediatamente l’attenzione. Come? Il suo film Queer, al centro di questa recensione e tratto dal racconto di uno degli scrittori americani più influenti del XX secolo, William S. Burroughs nonché figura chiave della Beat Generation insieme a Jack Kerouac e Allen Ginsberg, era destinato a far discutere sin dal suo annuncio. (Orgoglionerd)

di Fulvia Caprara, video di Nicola Roumeliotis Al festival di Venezia c'è "Queer" di Luca Guadagnino con Daniel Craig (La Stampa)

Una Città del Messico fiabesca, pittorica, fatta di modellini e sfondi materici, quasi solo notturna, senza macchine, illuminata come un quadro di Magritte. L'aspetto più riuscito di Queer di Luca Guadagnino è il mondo che riesce a creare nella prima parte. (Esquire Italia)