La Bête, di Bertrand Bonello. La recensione
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Per quasi tutta l’estate un nido di piccioni mi ha fatto compagnia, piazzato su di un angolo in alto del balcone di casa, incombente come il senso di tragedia imminente che per Betrand Bonello opprime chiunque non sia disposto ad annullare le proprie emozioni in cambio di una purificazione dei sentimenti decisamente più “funzionale”, sul posto di lavoro, in società, nelle relazioni. Un piccione dentro casa, nel sistema di immagini allegoriche di La Bête, è presagio di morte (per fortuna la mia im/picciona non si è mai affacciata all’interno, mi viene da dire allora), e proprio di presagi sono cariche tutte le immagini che ancora una volta Bonello immerge nei glitch, nei lag e negli errori di sistema del linguaggio slabbrato dalla rete, come se questo nuovo film fosse una messa in pratica in un set “a grandezza naturale” (esplicitato già dal green screen svelato nell’incipit) delle simmetrie tra le finestre e i pop up degli schermi del precedente Coma. (Sentieri Selvaggi)
Ne parlano anche altre fonti
La recensione di The Beast, storia distopica di due anime destinate a stare insieme, per poi dividersi, nell'arco di secoli differenti ed epoche diverse. Il film, diretto da Bertrand Bonello, è stato presentato in concorso alla 80. (Movieplayer)
Giornatona. Tre film: uno bello e interessante, uno molto bello e uno forse bellissimo. Cominciamo da questo. (ilgazzettino.it)
La bestia conquista Venezia: sorprende, affascina e fa riflettere “La bête”, il nuovo film di Bertrand Bonello in lizza per il Leone d'oro. Per liberarsene, Gabrielle deve purificare il suo DNA: si immerge quindi in vite precedenti, dove ritrova Louis, suo grande amore. (Il Sole 24 ORE)
La bestia nella giungla è il titolo di un bel racconto di Henry James in cui l'idea ossessiva di un pericolo eternamente in agguato, impediva a chi ne era affetto di provare un sentimento vero per la persona amata. (ilGiornale.it)
Per liberarsene, Gabrielle (Léa Seydoux) deve purificare il suo DNA: si immerge quindi in vite precedenti, dove rincontra Louis, suo grande amore (interpretato da George McKay, che ha sostituito il compianto Gaspard Ulliel). (Best Movie)
Un presentimento oscuro attanaglia i protagonisti del film La Bête di Bertrand Bonello, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2023. Una bestia pronta a scatenarsi, un’esitazione che provocherà una catastrofe: Lea Seydoux e George McKay incarnano due anime unite da più passati, che cercano un modo di comunicare nel presente per potersi aprire al futuro in uno dei film, finora, più interessanti di Venezia 80, che potrebbe andare a premi. (Cinefilos.it)