La Cina bandirà la tecnologia straniera dagli uffici pubblici
Il profilarsi del decoupling tecnologico tra Cina e Stati Uniti e il rischio di una guerra fredda tech tra le prime due potenze economiche mondiali, sono stati toccati il mese scorso a Pechino, in occasione del New Economy Forum di Bloomberg.
Il fondatore di Microsoft, Bill Gates, si è detto perplesso sull'ipotesi di separare o di limitare la condivisione della ricerca scientifica.
Oltre a loro, anche altri giganti dell'informatica, come Apple, Nintendo e Google avevano dato segnali di volere spostare parte della loro produzione al di fuori della Cina. (AGI - Agenzia Italia)
Ne parlano anche altre testate
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– PECHINO, 9 DIC – La Cina ordina la rimozione "dei computer e dei software esteri entro il 2022": lo riporta il Financial Times che dà conto dell’"editto del governo cinese per spingere gli enti pubblici ad adottare kit nazionali", dando un "colpo ad Hp, Dell e Microsoft" in risposta al sabotaggio dell’ amministrazione di Trump all’uso di tecnologia cinese negli Usa, tra cui quella di Hawei. (Corriere di Como)
Gli uffici governativi cinesi tendono a utilizzare i computer desktop della società cinese Lenovo, ma i componenti dei computer, inclusi i chip dei processori e i dischi rigidi, sono per la maggior parte realizzati da società americane. (Sputnik Italia)
Pechino ha imposto con l’obbligo di sostituire nei prossimi tre anni tutti i pc e i software di produzione straniera in uso nella pubblica amministrazione con prodotti locali. (Wired.it)
La Cina ordina la rimozione «di computer e software stranieri entro il 2022», in risposta al boicottaggio degli Stati Uniti contro la tecnologia dei campioni del Dragone, a cominciare da Huawei e dal suo network 5G. (Gazzetta del Sud)
E' quanto riporta il Financial Times.La notizia arriva nel bel mezzo delle trattative tra gli Stati Uniti di Donald Trump e la Cina di Xi Jinping, volte a porre fine alla guerra commerciale tra le due potenze mondiali. (Finanza.com)