Jacobs, la mental coach e i segreti:«Si bloccava, ora non si fa distrarre» - Il Mattino.it

Cosa si prova quando un proprio ragazzo vince una gara irripetibile come i 100 metri piani di un Olimpiade?

Nella pagina indelebile che Lamont Marcell Jacobs ha scritto allo Stadio Olimpico di Tokyo c'è il contributo, all'apparenza nascosto ma importantissimo, della sua mental coach Nicoletta Romanazzi.

Non penso che andrò a letto, domani mi raccoglieranno col cucchiaino È stato qualcosa.

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E chi dorme stanotte?

(ilmattino.it)

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Prima, quando arrivavano i momenti importanti, le gambe non giravano bene L'ho fatto solo sulla linea del traguardo e quando mi sono accorto di essere davanti a tutti ho urlato come un pazzo». (ilmessaggero.it)

Dietro il trionfo olimpico di Marcell Jacobs c’è lei, Nicoletta Romanazzi, la sua mental coach o meglio “sport training coach”, come si definisce. Dovrebbero insegnarlo a scuola, vivremmo tutti meglio se imparassimo a riconoscere e sfruttare il nostro potenziale accettando le debolezze interiori” (Il Fatto Quotidiano)

Poche ore prima il 20enne era caduto: sarà l’esame autoptico a stabilire se vi sia un nesso causa-effetto legato al malore fatale. Anche il sindaco Flaviano Mattiotti ha espresso le condoglianze alla famiglia a nome di tutta l’amministrazione comunale (QuiBrescia.it)

"Grazie Marcell, oro Olimpico orgoglio di Desenzano" recita uno dei cartelli apparsi nel comune lombardo dove Jacobs è cresciuto In un torrido pomeriggio di agosto Desenzano del Garda e i suoi oltre 28mila abitanti si ritrovano a gioire e a gridare a gran voce solo un nome: Marcell Jacobs. (QUOTIDIANO NAZIONALE)