Emergenza Canton Mombello, Cominelli chiede una visita ispettiva urgente

Altri dettagli:
Morti sul lavoro

Brescia. La polemica sul carcere Canton Mombello sembra, giustamente, non finire mai. Nel pomeriggio di giovedì la consigliera regionale Miriam Cominelli ha scritto ad Alessia Villa, presidente della Commissione speciale per gli istituti penitenziari. Cominelli ha richiesto una visita ispettiva urgente all’interno della struttura. Ha dichiarato che la decisione è stata maturata alla luce delle recenti dichiarazioni dell’ex Presidente della Corte d’Appello di Brescia, Claudio Castelli, che ha definito la struttura “ingestibile, la peggiore d’Italia per sovraffollamento” e della Presidente del Tribunale di Sorveglianza, Monica Cali, secondo la quale “Canton Mombello è stato costruito nel 1915, pensato per un regime detentivo del tutto diverso rispetto a quello attuale”. (QuiBrescia.it)

La notizia riportata su altre testate

Secondo i dati aggiornati al 12 giugno e resi noti ieri dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, i detenuti oggi presenti nei 190 istituti di pena sono 61.468 (con un’età media di 42 anni), a fronte di una disponibilità di posti di 47.067 rispetto alla capienza regolamentare di 51.221 (divario di -4.154 posti). (IL GIORNO)

La Fp Cgil di Cremona lancia un appello alle istituzioni locali e politiche per la situazione della Polizia Penitenziaria, “affinché intercedano presso il Ministero della Giustizia per l’immediata assegnazione di risorse umane attraverso un piano straordinario di occupazione nella pubblica amministrazione. (CremonaOggi)

Niente di nuovo rispetto alle lagnanze che hanno determinato l’avvio dello stato di agitazione. In un comunicato diffuso nel pomeriggio UILPA – Polizia Penitenziaria Lombardia scrive: “Fumata nera, anzi nerissima oggi al Provveditorato Regionale della Lombardia. (IL GIORNO)

Quelle carceri da svuotare adesso

In Italia esiste un problema di cui si parla poco e male: le condizioni di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria. E c’è ben poco perché ciò che manca a coloro che devono controllare e dirigere la vita carceraria è la sicurezza del lavoro, mentre il benessere organizzativo appare come una chimera. (UIL Pubblica Amministrazione)

Come detto, secondo Nordio «l’indice di sovraffollamento delle nostre carceri è di poco superiore a quello degli ultimi anni», ma resta più basso di quello registrato tra il 2010 e il 2015. (Pagella Politica)

Questi numeri, pur drammatici, sono diventati emotivamente neutri. Se almeno potessero gridare il dolore straziante e il senso di totale abbandono di chi ha deciso di farla finita, se potessero portarci il pianto sommesso della sua disperazione, se ci potessero contagiare la sua angoscia di non poter neppure salutare le poche persone al mondo che piangeranno la sua morte, se ci potessero far vedere i suoi occhi vuoti di futuro e di speranza mentre si toglie la vita – perché non ha più una sola ragione per protrarla – probabilmente ci soffermeremmo con desolazione infinita e con vergogna senza requie su questi numeri. (Avvenire)